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La mostra “L’ora dell’Oro”

Ascoli Piceno | L’area archeologica del prestigioso palazzo dei Capitani ospita i dipinti di Emiliano Paolini

di Federico Biondi


Nel sito archeologico posizionato al piano terra del Palazzo dei Capitani l’ascolana Sara Rella, laureanda in lingue orientali alla Sapienza di Roma, ha curato la mostra del Pittore Emiliano Paolini dal titolo “L’ora dell’oro”. L’artista nato a Roma nel 1978 si è diplomato all’Accademia delle Belle Arti della capitale con il massimo dei voti.

Paolini nonostante la sua giovane età ha già collezionato importanti riconoscimenti, tra cui il premio ricevuto all’interno della sezione “Etnie” al “Festival Dei Due Mondi” di Spoleto per la migliore istallazione ed ha realizzato per Mark Boggio Sella una scultura attualmente ospitata alla Follié dell’Accademia di Francia di Villa medici ed altri ancora. Inoltre alcune sue opere fanno parte di collezioni private e sono ospitate in musei nazionali come quello di Pria Mare in Provincia di Cosenza.
 
La mostra allestita nel sito archeologico del prestigioso Palazzo dei Capitani e patrocinata dal Comune di Ascoli Piceno e dal Ministero dei Beni Culturali e Ambientali ospita 24 tele che rappresentano 24 momenti visivi nell’arco della giornata.
 
Su ogni tela è rappresentato un oggetto di uso quotidiano e questi consueti e familiari oggetti dipinti sulle tele rappresentano la quotidianità, il mondo materiale il quale è facilmente decodificabile, mentre la 25 ora, una istallazione da cui prende il titolo la mostra, rappresenta la dimensione onirica, quell’esperienza imprevedibile che non è riproponibile tale e quale la precedente.
 
Per l’artista l’aspetto simbolico della dimensione onirica è fortemente evocativo da non poter essere rappresentato attraverso un segno pittorico, allora lo rappresenta nella sua realtà, quindi un materasso giallo oro, nascosto nel groviglio dei passaggi sotterranei del Palazzo dei Capitano, si erge a simbolo della dimensione onirica.
 
La disposizione delle tele casuale avvolge tutto il percorso all’interno del sito archeologico, ma due tele concettuali una di colore nero e l’altra di colore bianco, segnano rispettivamente l’inizio e la fine del tragitto grafico pittorico, ma non rappresentano punti di chiusura o limiti, hanno infatti sull’orlo superiore una linea gialla, che mostra continuità con il materasso, una continuità tra il mondo materiale e immateriale.
 
Un percorso pittorico interessante, reso ancor più affascinante dal luogo suggestivo e carico di storia. È la prima volta che nel sito archeologico sottostante il Palazzo dei Capitani è stata allestita una mostra e il visitatore ha la possibilità di ammirare le vestigia di un passato che non c’è più e scoprire le opere di Emiliano Paolini, promettente artista all’interno del panorama dell’arte italiana. La mostra è aperta fino al 10 settembre 2005 dalle ore 10,30 fino alle 13,30 e dalle 16,30 fino alle 20,30.

07/09/2005





        
  



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