E’ settembre e si torna a scuola.

Ora che sono finite le così tanto attese vacanze e che il tempo comincia a dar le prime noie (anche se quest’anno ha cominciato con largo anticipo), le scuole riaprono i battenti e lezioni incombono sulle teste di tutti gli studenti liceali.

Tanti torneranno nelle aule già familiari, e molti altri cominceranno un nuovo percorso, che li vedrà impegnati per cinque anni in una delle esperienze più belle e soprattutto formative della propria vita: il periodo delle scuole superiori.

Si avvieranno verso un percorso che li vedrà acquisire conoscenze per entrare poi trionfalmente nel mondo delle università di tutt’Italia e, perché no, del mondo, ma molti inizieranno anche un cammino di apprendimento di mestieri o di specifiche conoscenze tecniche, che li introdurrà si spera adeguatamente nel mondo del lavoro, fiduciosi (?) nel buon esito della così tanto citata riforma Moratti, ma anche memori della longeva e ancora parzialmente attuale riforma Gentile, che divideva le sfere di insegnamento.

Dunque, compiuta l’odiosa scelta della scuola da frequentare, tutto è pronto per entrare in un mondo che per il 12 settembre sarà pronto (o quasi) ad accogliere e a indottrinare, un mondo dove la macchina amministrativa e burocratica è gia in moto da qualche tempo, un mondo dove se si entra in questo momento è tutto un movimento frenetico per decidere orari, classi, accorpamenti, disposizioni e quant’altro è quotidiano nella vita di una scuola.

Elemento che non dovrebbe mai formarsi è la routine, l’adeguarsi, il divenire statci.
Una scuola non deve mai adagiarsi su se stessa senza cambiare nulla, senza che alcunché venga fatto per migliorare la qualità di servizi offerti agli studenti e anche a tutto il personale docente e di servizio.

Così cambiano i professori, cambiano i cosiddetti “bidelli”, cambiano i presidi.
E proprio nelle scuole sambenedettesi c’è stata una piccola rivoluzione nelle poltrone dei dirigenti scolastici di vari edifici.

Dopo sette anni di “glorioso pontificato”, il prof. Franco Zenobi ha ceduto il comando del Liceo Classico G.Leopardi all’esperto prof. Giuseppe D’Onofrio, già preside dell’ITC Capriotti.
Poltrona che è stata occupata dalla Prof.ssa Marcella Allevi, che lascia la dirigenza dell’Istituto Tecnico per Geometri.
Dal primo settembre, giorno del loro insediamento, sono al lavoro assiduo per entrare il più presto possibile e al meglio nell'ingranaggio già avviato, per far sì che tutto vada alla perfezione.
Tutto com’era invece al Liceo Scientifico B.Rosetti, dove è rimasta al suo posto la prof.ssa ed ex assessore provinciale Maria Pia Silla.

Dirigenti che abbiamo incontrato e ci hannospiegato le varie condizioni in cui versano le ripettive scuole.

Infine un augurio a loro per i nuovi o vecchi incarichi e uno a tutti gli studenti che si apprestano ad iniziare un nuovo, lungo anno di studio e divertimento.