“Il rugby... finché puoi lo giochi, finché vivi lo ami”. È lo slogan che segna il via della stagione all'impianto di Marina Palmense. Alla Rugby Fermo sono già belli “carichi”. Le parole del patron Santarelli lo dimostrano. C'è un allenatore giovane che ha portato entusiasmo e capacità, la prima squadra che può contare su forze nuove, c'è collaborazione col Comune e con la Palmense Calcio, ci sarà a breve una presentazione ufficiale, ci sono insomma tante novità, dice Gaudenzio Santarelli, ma manca il sostegno economico che solo l'imprenditoria locale può darci. Un piccolo sforzo di più persone, unito con i tanti progetti che abbiamo in cantiere, trasformerebbe il rugby fermano in un gioiello, un vanto per le Marche. La quinta provincia per il rugby come Montegranaro per il basket e Macerata per il volley. Non è un sogno, si può fare, secondo il presidente, ma serve una presa di coscienza da parte degli imprenditori sull'importanza di uno sport che non è più minore. Obiettivo: riportare il rugby a quello splendore che solo prima della guerra c'era a Fermo. Poi più niente, solo precarietà. In questo momento, prosegue il presidente, siamo l'unica squadra della città che disputa un campionato nazionale (la serie C), abbiamo un campo in riva al mare che mira a diventare una vera e propria Cittadella del rugby, abbiamo addosso l'attenzione dei professionisti del Viadana. Ci sono tutti i presupposti per crescere in fretta, ma da soli, conclude Santarelli, non ce la facciamo. Lo slancio c'è, i sacrifici non mancano. E il messaggio, chiaro, è stato lanciato.