Sanità, Piunti: "Diatribe interne che forniscono alibi per penalizzare il territorio"
San Benedetto del Tronto | Il consigliere parla di "guerre di potere". Interviene anche Canzian che assicura che il cronoprogramma predisposto prima dell'estate sta andando avanti e aggiunge:"Stroppa ha ereditato una situazione complessa: i numeri vanno spiegati, non "sparati".

Il "Madonna del Soccorso"
Le polemiche sulla sanità rischiano, secondo Antonio Canzian, assessore regionale con delega agli Enti Locali, di indebolire il Piceno in un momento assai delicato sul piano regionale.
"Pur nelle note difficoltà della sanità picena voglio affermare con nettezza che le misure volte ad affrontare i problemi più volte esposti stanno andando avanti: è stato deliberato l'acquisto della nuova TAC per l'Ospedale Mazzoni; a breve sarà aggiudicata la gara per la TAC mobile e riconfermo che entro l'anno, come indicato anche dall'assessore regionale alla Sanità, essa sarà concretizzata" spiega l'assessore.
"Inoltre - aggiunge - il cronoprogramma predisposto prima dell'estate e da tutti condiviso, riguardo la copertura dei primari mancanti, in una logica integrata di area vasta, sta andando avanti come mostrano le nomine dei primari di ostetricia-ginecologia e di pediatria a San Benedetto e la nomina della Commissione giudicatrice per il primario di fisioterapia di area vasta".
"Per altro i numeri, come sempre, vanno spiegati e non "sparati" - prosegue Canzian - Per quanto concerne le liste d'attesa i dati che si riferiscono a maggio scorso, ultimamente migliorati, sono: 170 pazienti in attesa per la chirurgia minore, 350 per la cataratta, 60 per interventi di otorino; dati sostanzialmente analoghi a quelli delle altre aree vaste. Per la chirurgia oncologica la lista di attesa è di trenta giorni, tenendo conto, tra l'altro, che negli ultimi mesi per tale patologia è aumentata l'attrattività della nostra area vasta".
"Sull'azione del direttore dottor Giovanni Stroppa è abbastanza supponente ritenere che i giudizi negativi di alcuni siano il giudizio del Pd. Come è normale i pareri sono vari: io, per esempio, esprimo un giudizio positivo. Anzi, credo che si debbano creare le condizioni affinché il Direttore, che è qui solo da un anno ed ha ereditato una situazione assai complessa in un difficile contesto generale, possa esprimere al meglio le sue funzioni, senza essere continuamente tempestato da polemiche, iniziate dagli stessi, non a caso, fin dalla sua nomina e che sono spesso totalmente pretestuose" conclude l'esponente Pd.
Interviene anche Simeone Zappasodi del Movimento "Il Delfino": "Nei due programmi di mandato, i tanti problemi indicati, concordati dai partiti di maggioranza del centrosinistra nella realtà e nella pratica sono stati largamente disattesi e quindi non realizzati.
Hanno saputo distribuire solo gli incarichi di assessorati, Presidenza del Consiglio Comunale, incarichi remunerativi nelle partecipate, ai compagni di partito e a coloro che per tradizione politica si astengono per contare e ottenere di più, non per risolvere i problemi della città. - prosegue Zappasodi - Il Pd è da circa due anni che si anima di riunioni e discussioni per la riorganizzazione dell'Ospedale con la farsa dei Primari e infermieri mancanti; tutto questo è servito solo per ricompattare i sindaci dei comuni dell'ex ASL.12 e ex ASL.13, per la presidenza del sindaco Giovanni Gaspari".
Per Pasqualino Piunti le polemiche in merito alla sanità locale rischiano di fornire una giustificazione alla Regione affinché il sud delle Marche sia penalizzato. "Prima la forzatura per la presidenza della conferenza dei sindaci - commenta il consigliere comunale d'opposizione - ed ora la diatriba PD-IDV che dimostra inequivocabilmente come sia in atto all'interno del centrosinistra una guerra di potere funzionale ad acquisire "peso" dentro le strutture ma che poco si cura del diritto alla salute del cittadino; accuse strumentali e difese d'ufficio non sono la soluzione ai tanti problemi".
"Qui dobbiamo essere risarciti da anni di penalizzazioni - conclude Piunti - (spesa pro-capite più bassa, specializzazioni sempre promesse e mai attivate, primariati vacanti e personale infermieristico insufficiente) e non è una garanzia per il territorio se i due eletti della città si mandano strali che somigliano più ad un tentativo di posizionamento funzionale all'appuntamento elettorale della prossima primavera che ad una effettiva preoccupazione per il futuro dell'area vasta 5. Il rischio reale, è quello di continuare a fornire "alibi" alla regione affinché continui a considerarci il sud delle Marche".
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08/09/2012
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