Il 06 settembre si è riunita la direzione provinciale della Margherita per confrontarsi principalmente sull’attuale situazione della sanità nel fermano.

Con una discussione partecipata, serrata e seria, si è fatto un quadro obiettivo dell’attuale situazione; si è cercato quindi di delineare una azione, scevra da ogni demagogia, (molto di moda in questo periodo), mirata solamente a contribuire a dare al nostro territorio, finalmente, una sanità di buon livello, alla pari delle altre province marchigiane.

E’ evidente che nel fermano, in questi anni, si sono attuate solo le parti dei piani sanitari relative alla cosiddetta razionalizzazione, le quali non hanno però né aumentato la qualità dei servizi esistenti, né creato quelli nuovi indicati nei piani medesimi; anzi è successo il contrario.

Ne è esempio lampante il pronto soccorso del Murri, che doveva essere potenziato con le risorse liberate dal taglio dei pronto soccorso dei piccoli ospedali, che invece non riesce a dare risposte adeguate, sia in qualità che quantità.

Così come altre questioni importantissime e strategiche per l’intero territorio, vedi le due Potes, le assunzioni dei primari, la riduzione delle liste di attesa, l’attuazione delle funzioni indicate nei vari plessi periferici, etc.

Nella consapevolezza della delicata fase attuale e dalle scarse finanze a disposizione è necessario comunque pretendere da tutti il massimo impegno: dalla regione Marche si vuole chiarezza e fatti concreti per una politica di riequilibrio delle risorse verso la nostra provincia, per avere certezze per l’immediato e per fare una programmazione vera e praticabile per il futuro.

Alla conferenza dei sindaci e al suo presidente Di Ruscio, si richiede una verifica puntuale del vigente piano, di approfondire i veri motivi e le eventuali responsabilità manageriali di quanto non attuato. Ormai è tempo di scelte concrete e non di proclami demagogici finalizzati solo alla ricerca di futuri spazi politici. Quando si sta perdendo una partita così grande, i responsabili sono in tanti: non solo chi dà gli indirizzi generali,ma anche chi deve vigilare e verificarne attentamente la concreta attuazione.

Ora, in vista della stesura del nuovo piano sanitario regionale, si ritiene si debba fare un lavoro serio e dettagliato: un lavoro che tenga conto della nuova situazione, che sia concertato con gli operatori ,che sfrutti tutte le strutture del territorio, che sia recepito in un nuovo piano con al centro il cittadino fermano utente.

Oltre ai legittimi posti letto spettanti per legge, la sanità nel fermano deve avere la giusta qualità dei servizi: per i propri cittadini ma anche per attrarre quelli fuori provincia,come succede per tutte le aziende sanitarie delle Marche. Questa sfida può e deve essere vinta, unendo l’impegno di tutti i partiti, di tutti gli eletti regionali e locali, di destra e di sinistra; i quali, per tutelare la salute dei cittadini debbono saper fare squadra, a fianco e, se necessario, contro i propri alleati politici, ad ogni livello.

Ci sono e ci saranno altre competizioni; sulla salute dei cittadini fermani non è più tempo di divisioni e campanilismi; non si può né subire questa situazione, né limitarsi solo ad attaccare quotidianamente sulla stampa, sempre e comunque, la Regione o la Provincia.

Con spirito costruttivo, la Margherita provinciale darà e chiederà un forte impegno ai suoi dirigenti, a livello regionali e locale; così come si aspetta facciano gli altri partiti del fermano, sia del centrodestra che del centrosinistra.

*coordinatore provinciale della Margherita del Fermano