Cerca
Notizie locali
Rubriche
Servizi

Il Sindaco invoca l'intervento della Regione per la Z.F.U.

Ascoli Piceno | La zona franca urbana potrebbe risollevare le sorti del Piceno.

Il Sindaco di Ascoli Piero Celani

Per un territorio in grave crisi economica qual è il nostro, vedersi attribuire una Z.F.U. equivarrebbe a una grossa chance di ripresa. Si tratta di un istituto che accorda alle aziende che investono nelle aree beneficiarie, notevoli aiuti economici a titolo di sgravi fiscali, incentivi all'assunzione e contributi previdenziali meno onerosi.

Nel corso della storia repubblicana si contano tanti casi di territori che, grazie a siffatto istituto, hanno risollevato le loro sorti economiche e sociali. Ma per poter aspirare al riconoscimento occorre considerare i dati - soprattutto il tasso di disoccupazione - consolidatisi nell'anno 2005. Ironia della sorte vuole che il dato negativo richiesto, come se fosse un trofeo di cui andare fieri, (7,7 % di disoccupazione) lo si è raggiunto in epoca posteriore al 2005. A dire il vero, lo si è purtroppo anche abbondantemente superato a causa della repentina chiusura di importanti stabilimenti quali la SGL Carbon e la Ahlstrom che occupavano numerosi dipendenti. Per non elencare le decine di piccole imprese che chiudono i battenti senza far troppo rumore e che, magari, non non raggiungono il minimo sufficiente per far fruire ai propri dipendenti gli ammortizzatori sociali.

Al riguardo prende posizione il Sindaco di Ascoli, Piero Celani, che esprime il rammarico per una chance che parrebbe non concretizzarsi. Di seguito, pubblichiamo integralmente le sue riflessioni in merito: "Abbiamo scritto più volte del Piceno; di questo territorio talmente a sud che una Regione ancona-centrica, quasi in una sorta di rimozione psicologica, tende costantemente a ignorare, se non a dimenticare. Il recente caso legato all'improvvisa rimozione del Direttore Generale della Asl, Carmosino, ne è una riprova. Piceno negletto e dimenticato, dunque.

Eppure i numeri, gli indicatori economici, stanno sempre lì a ricordarci che occorre intervenire, e subito, per questo comprensorio. Eppure Ascoli è la più colpita dalla crisi economica, tanto che la stessa Regione Marche, in un soprassalto di vicinanza, ha inserito il Piceno tra le zone depresse meritevoli di "eventuali" aiuti economici. Ma dopo il soprassalto tutto è tornato come prima.

Ma nonostante tutto come Amministrazione Comunale, consapevoli di una situazione economica davvero pesante, non abbiamo tralasciato e non tralasciamo alcun tentativo per cercare di uscire dall'impasse: ne è una riprova la Zona Franca Urbana. Il Ministero dello Sviluppo Economico ha infatti istituito nel bilancio di previsione un apposito fondo di 50 milioni di € per contrastare i fenomeni di esclusione sociale e favorire l'integrazione socio-culturale delle popolazioni residenti in aree degradate identificate, appunto, come Z.F.U. (Zona Franca Urbana).

L'inserimento nelle aree ZFU comporterebbe incentivi e agevolazioni fiscali e previdenziali per quelle aziende che volessero insediarsi nel territorio: una vera boccata d'ossigeno che consentirebbe la crescita di nuove aziende nella loro fase di avvio. Quella che per i costi del lavoro, l'inflazione e l'elevata concorrenza risulta molto onerosa e spesso induce alla rinuncia. Ebbene abbiamo deliberato di chiedere alla Regione Marche (l'Ente deputato dal Cipe alla raccolta e valutazione delle proposte prima dell'invio al Ministero dello Sviluppo Economico) il riconoscimento del territorio ascolano quale Zona Franca Urbana

Diverse le ragioni, come è facilmente intuibile, che ci hanno spinto a farci promotori di questa richiesta ma che sostanzialmente si possono individuare sia nel cogliere una significativa opportunità di ripresa economica, sostenuta dallo Stato, ma ancor più nello stimolare l'intraprendenza imprenditoriale e dare nuovo impulso alle attività produttive. Ma conosciamo altrettanto bene le difficoltà, soprattutto una: il Comune di Ascoli pare non possedere il requisito del tasso di disoccupazione.

Infatti, il limite minimo per l'ammissione alla richiesta di inserimento nelle ZFU prevede un tasso di disoccupazione al 7,7%, ma riferito all'anno 2005. Il dato però non è attendibile perché aggrega dati non riferiti a un'area omogenea, ma assembla valori di più Comuni appartenenti ad aree geografiche limitrofe e addirittura di altre Regioni. Ma dal 2005 la situazione è cambiata e parecchio tanto che, come detto, la stessa Regione Marche ha sentito il bisogno di inserire il Piceno tra le zone depresse.

E allora, che fare? Molto semplice: chiediamo alla Regione Marche di farsi promotrice presso il Ministero dello Sviluppo Economico per una rimodulazione verso il basso del tasso di disoccupazione riferibile al Sistema Locale Lavoro (Istat 2005) che al momento impedisce al nostro territorio di godere di tali provvidenze".

08/09/2008





        
  



1+1=

Altri articoli di...

Politica

02/11/2022
Sisma 2016: approvati 15 mila contributi per 4.8 miliardi (segue)
28/10/2022
Zero Sprechi, al via un progetto per la lotta agli sprechi alimentari (segue)
27/10/2022
Il Comune pulisce i fossi Rio Petronilla e via Galilei (segue)
22/10/2022
Via libera alla variante al Piano Particolareggiato di Recupero del Centro Storico (segue)
22/10/2022
Porto San Giorgio torna a gareggiare al Palio dei Comuni (segue)
21/10/2022
Grandi e medi investimenti, chiesto il triplo delle agevolazioni disponibili (segue)
19/10/2022
Al via il progetto sulla sicurezza urbana e sulla legalità (segue)
13/10/2022
Festival dello sviluppo sostenibile (segue)

Ascoli Piceno

16/11/2022
Project Work Gabrielli, i vincitori (segue)
15/11/2022
800.000 euro per le scuole (segue)
14/11/2022
Tre milioni di persone soffrono di disturbi dell’alimentazione e della nutrizione (segue)
31/10/2022
Il Belvedere dedicato a Don Giuseppe Caselli (segue)
28/10/2022
Zero Sprechi, al via un progetto per la lotta agli sprechi alimentari (segue)
26/10/2022
Il recupero della memoria collettiva (segue)
26/10/2022
Giostra della Quintana di Ascoli Piceno (segue)
26/10/2022
Tribuna presso lo Stadio “Cino e Lillo del Duca” (segue)
ilq

Quando il giornalismo diventa ClickBaiting

Quanto è sottile la linea che divide informazione e disinformazione?

Kevin Gjergji