L'addio a Spassopoli, potenziale struttura innovativa e moderna di Martinsicuro (Te), con potenziali caratteristiche uniche in Italia, punto di aggregazione e riferimento per i giovani, era stato decretato anni fa dalla incapacità della politica locale di portare a termine il progetto.

Infatti, i militari della Guardia di Finanza di Teramo hanno solo svolto il loro dovere istituzionale, a conclusione di un primo filone di indagini. Così le Fiamme Gialle il 26 settembre 2007 hanno posto i sigilli sull'area, meglio conosciuta come l'ex fornace Fiore, situata nel comune di Martinsicuro (Te) sulla statale adriatica 16. Sull'area, estesa per circa 126mila mq e il cui valore ammonterebbe ad oltre 2.500.000 di euro, posta in sequestro dapprima la FB immobiliare srl e successivamente la Spassopoli spa, avrebbero dovuto realizzare un piano d'area comunale (PAC) per la riqualificazione di tutta la zona realizzando un centro di divertimenti con locali commerciali, cinema multisala, piscina ed altro ancora.

"La FB immobiliare - spiega la nota ufficiale del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Teramo - perfezionate le pratiche relative al rilascio delle concessioni, ottenne anche i permessi per costruire dando avvio ai lavori. Tali attività, però, furono sospese nel mese di marzo dell'anno 2004 per sopravvenuti problemi amministrativi che hanno, di fatto, interrotto ogni attività sull'area ex fornace Fiore. Successivamente, allarmati dall'inspiegabile situazione di stallo i creditori, e primi fra tutti le banche, che vantavano, a garanzia dei crediti, un'iscrizione ipotecaria sul terreno, hanno deciso di far valere le proprie ragioni per via giudiziaria".

"Messi alle strette - continua la nota delle Fiamme Gialle di Teramo - gli amministratori hanno deciso di trasferire la sede della societa' Spassopoli spa da Martinsicuro (Te) a Roma e, attraverso l'interposizione di altre societa' (d'andra & d'andra s.r.l. e aromia s.r.l.), nel vano tentativo di sottrarre ai creditori l'unico bene che poteva garantirne i crediti ossia il terreno su cui doveva sorgere il centro denominato "Spassopoli", hanno posto in essere una serie di atti negoziali traslativi dell'area che, tuttavia, non è mai uscita dalla disponibilità degli amministratori. Siffatta situazione è stata ben focalizzata dalla certosina ricostruzione dei vari passaggi di compravendita del terreno che ha permesso all'Autorità Giudiziaria procedente di far luce sulla finalità dei medesimi passaggi che era quella di perseguire una sistematica e fraudolenta sottrazione di beni posti a garanzia dei crediti. Esaminata la dettagliata informativa delle Fiamme Gialle, la procura della Repubblica presso il Tribunale di Teramo ha richiesto ed ottenuto dal G.I.P. un decreto di sequestro preventivo, ex art. 321 c.p.p, sulla predetta area". Spassopoli doveva avere una superficie coperta di mq 17mila, caratterizzata per un mix di "attività commerciali, di intrattenimento e sportive, rappresentate da i migliori marchi italiani ed internazionali oltre una qualificata e selezionata presenza di operatori economici presenti già nel territorio".

La Multisala composta da 9/10 sale per complessivi 2.000 posti circa, le attività ludico ricreative, le attività di spettacolo e culturali mediante l'utilizzo di un anfiteatro, realizzato all'interno di un ex cava di argilla, per stagioni teatrali concertistiche, una piscina regolamentare di 25 metri lineari coperta ed apribile, una moderna ed attrezzata palestra polifunzionale, avente anche funzioni di centro fisioterapico e riabilitazione nonché un parco collinare sul mare unico per posizioni e dimensioni. Spassopoli doveva diventare una struttura innovativa e moderna con caratteristiche uniche in Italia. Il target di riferimento era ovviamente ricercato nei i giovani. Ora, tutto è finito nel nulla.