Basta rinvii e incertezze, domani sera la maggioranza eleggerà il Presidente del Consiglio e il Difensore Civico. Due nomine attese da tempo che, per svariati motivi, non sono riuscite fino ad ora a concretizzarsi.

Intanto arriva come un fulmine a ciel sereno il ritiro della candidatura di Maurizio Temperino dalla nomina di Presidente del Consiglio Comunale. Una decisione presa dal partito della Margherita ieri sera nel corso dell’interpartitica.
Una riunione convocata d’urgenza in seguito alla sfiducia del partito dei Verdi arrivata, anche questa, come una doccia fredda sull’operato dell’assessore all’ambiente Luigi Scardaoni.

Dimissioni rassegnate dall’assessore ma subito congelate dal sindaco Claudio Brignocchi.

Un copione che sembra ripetersi, una storia già scritta con le vicende delle dimissione della Fioretti e di Berdini. Anche loro, infatti, sfiduciati dal loro partito, su invito del primo cittadino, erano rimasti in carica.

Ma questa volta la profezia pende sull’operato della giunta come una spada di Damocle e la partita in gioco è molto alta: si rischia il crollo della giunta Brignocchi.

La burrasca politica interna continua così ad ogni piè sospiro come pure le forti critiche degli esponenti della minoranza.

“Questa maggioranza - commenta il consigliere di Alleanza Nazionale Gianfranco Vastaroli - non è in grado di nominare da sola né il difensore civico, né il presidente del consiglio. Eppure schiera ben 14 voti che sono più che sufficienti per eleggere entrambi. Nessuna responsabilità può essere addebitata alla minoranza”.