Contrordine per la caccia al cinghiale
Ascoli Piceno | Ad Ascoli domenica 15 non si spara più. Castelli: atteggiamento inqualificabile della Regione nei confronti dei cacciatori piceni.
di Guido Castelli*
Da circa un mese l'Ufficio Caccia della Provincia di Ascoli Piceno ha chiesto alla Regione di autorizzare la pre-apertura della caccia al cinghiale nel proprio territorio per la data del 15 ottobre. Secondo la normativa, infatti, la caccia all'ungulato si puo' sviluppare nell'arco di un trimestre a partire dal 1 novembre.
Alle province, tuttavia, e' riconosciuta la facoltà di richiedere alla Regione l'anticipazione della data di apertura. Ed è così che ai primi di settembre la provincia di Ascoli - d’intesa con le associazioni venatorie, agricole e sentite le amministrazioni locali - ha chiesto alla regione di avvalersi di questa facoltà. Il tutto al fine di ottimizzare – con il consenso e la collegialità della parti coinvolte - le condizioni di abbattimento di una specie animale che, come è noto, produce ingenti danni alle colture agricole.
A distanza di circa un mese tuttavia e quando mancano ormai poche ore alla data individuata, la Regione, incredibilmente, non ha ancora convalidato la pre-apertura. Anzi ha calendarizzato la decisione per la seduta di lunedì 16. Tutti gli appassionati che confidavano, dunque, di poter iniziare la stagione già da domenica dovranno attendere. Mi sono personalmente interessato alla vicenda chiedendo chiarimenti agli uffici regionali in ordine a questa ennesima, gravissima discriminazione della provincia di Ascoli Piceno.
La sola che ha ricevuto dalla regione un simile, inqualificabile atteggiamento. A questo punto, tuttavia, la Giunta Regionale ha l’obbligo di deliberare la preapertura entro sabato prossimo. Diversamente dovrà essere considerata, moralmente e politicamente, responsabile del caos che potrebbe crearsi domenica prossima qualora tanti cacciatori in perfetta buona dovessero recarsi a caccia contravvenendo (almeno formalmente) alla legge.
Dopo la telenovela del calendario venatorio, della caccia alle specie in deroga, delle Zone di Ptrotezione Speciale e delle 5 giornate per la migratoria si aggiunge un’altra “perla” alla sequenza di figuracce rimediate dalla Regione, in poco più di un mese, a danno dei cacciatori. Una “specie nemica” contro la quale evidentemente è lecito sparare ogni sorta di pallottola amministrativa. Non era mai successo prima: sarà il segno dei tempi che cambiano e…. dei verdi che siedono al governo.
*consigliere regionale AN
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12/10/2006
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