"Vogliamo chiarezza" - questo lo sfogo delle maestranze della Foodinvest, un caso questo dalle trame sempre più contorte ed intriganti.

Proprio per questo motivo gli ex dipendenti del sito di Porto d'Ascoli hanno richiesto ufficialmente al vice presidente della provincia, Emidio Mandozzi, di attivare il tavolo istituzionale di concertazione previsto dall'accordo siglato in occasione della cassa integrazione del 2/05/08.

Le maestranze confidano che in questo appuntamento emergano le vere e reali motivazioni della chiusura dello stabilimento e sperano che da tale confronto si conoscano finalmente le reali intenzioni di tutte le parti in causa.

L'incontro è necessario per dare una risposta definitiva alle 82 famiglie di lavoratori che attendono da oltre 6 mesi di conoscere quale sarà il futuro dello stabilimento e le sue prospettive future.

"La famiglia Malavolta continua nelle provocazioni dei lavoratori e infatti facendosi beffe degli accordi sugli ammortizzatori sociali,non ottempera al pagamento di alcune misere spettanze nonostante riscuota per se stesso un esoso affitto dal concordato per lo stabilimento; si beffa dell'accordo pretendendo di mandare in cassa integrazione una lavoratrice dell'ufficio del personale" - denunciano le maestranze.

Il 16 ottobre avverrà l'omologa del concordato: il giudice e i quattro commissari dovranno assumersi la responsabilità di un probabile e successivo fallimento.