Il rinnovo della commissione edilizia e la modifica al regolamento per l'occupazione del suolo pubblico al fine di garantire alle attività commerciali l'allestimento di strutture da esterno per un periodo più lungo rispetto a quello che aveva stabilito la precedente amministrazione comunale. Sono due dei punti che verranno trattati nella civica assise di questa sera presso la Sala Consiliare del Comune di Porto San Giorgio. Un rinnovo, quello della commissione, che prevede l'inserimento di un rappresentante per la categoria dei diversamente abili. Una decisione pensata dall'assessore Marinangeli al fine di coinvolgere attivamente anche questa categoria nelle prossime scelte urbanistiche ed edilizie della città.

"La fase politica attuale deve essere, con la scelta di una commissione edilizia costituita per il bene della città e con la pianificazione amministrativa, determinante per la rinascita di Porto San Giorgio come località di accoglienza e turismo, bellezza e prestigio."

Il capogruppo del Popolo delle Libertà e consigliere comunale di maggioranza Gualberto Vitali Rosati ha espresso il suo parere circa il rinnovo della commissione. "Molti non hanno mai perdonato alle giunte del passato lo stravolgimento di vie ed edifici, con lo scempio paesaggistico conseguente, e il principio, tutto democristiano, del pianificar costruendo. Per questo - prosegue il consigliere - si deve prendere coscienza del fatto che, se si vuole lavorare per l' attrattiva di Porto San Giorgio e per il suo rilancio, non si può prescindere da un piano che preveda la riqualificazione dei suoi quartieri, nel segno della vivibilità e dell' armonia, con un fondamentale progetto "pubblico ornato". Il Comune, anziché perseguire una luna di miele con i poteri forti, interesse primario delle passate amministrazioni, deve capire quale eredità i Sangiorgesi di oggi vogliono lasciare a quelli di domani. La commissione edilizia deve servire per definire caratteri stilistici e architettonici, che caratterizzino i singoli quartieri, con criteri profondamente identitari, per difendere lo spazio in cui il cittadino vive la quotidianità da cupi o anonimi edifici che ne minacciano l' armonia."