Questo che st0 per raccontare sta succedendo proprio qui, tra i nostri ragazzi, i nostri figli, in un paese, in una nazione che si professa democratica, libera e di benessere.

Non in un paese del terzo mondo, in un quartiere sommerso dalla povertà, dalla dittatura o dalla delinquenza comune.

Ma proprio qui, in un noto comune della vallata del Tronto, provincia di Ascoli Piceno.

La famiglia Lucadei di Colli del Tronto, sta attraversando un periodo terribile.

Papà Filippo operaio, la moglie Rita casalinga, ha due meravigliose figlie, la seconda Cristi che frequenta il secondo liceo sociale, l’ex magistrale, è affetta da un terribile male che gli ha parzialmente paralizzato gli arti inferiori, e quindi si può capire subito quale è il dramma per la ragazza e per i genitori per frequentare la scuola ad Ascoli Piceno.

La mamma Rita ha rinunciato alla sua attività, gestiva un bar, per poter far fronte all’esigenze della figliola, ma non è più sufficiente, in quando per lo spostamento nelle varie aule dell’istituto lei non può stare per intervenire ed aiutarla e quindi nasce il grosso problema.

La domanda è d’obbligo. Come può la Cristi frequentare con questo grande problema, pur avendo una grandissima voglia di apprensione allo studio essendo anche di un’intelligenza superiore, visti i giudizi degli insegnanti?

I genitori si sono rivolti alle istituzioni locali per avere un sostegno materiale indispensabile, ma fino ad oggi hanno ricevuto solo risposte negative.

Il sindaco Giacobetti ha cercato di affrontare il gravoso problema, ma ad oggi nessun sollievo sostanziale.

L’assessore alle politiche sociali Paola Amadio è super impegnata fuori comune pertanto si è resa latitante.

L’Unione dei Comuni della Vallata si è adoperata, con il pulmino sponsorizzato dalle attività locali, compreso l'ex bar della mamma Rita, al trasporto presso l’Istituto, ma nulla più.

Il primo anno al liceo ha avuto una ragazza come accompagnatrice per i vari spostamenti da un aula a l’altra, quest’anno “non ci sono i fondi” è la risposta che i genitori hanno ricevuto dalle diverse istituzioni.

E’ proprio vero? E’ l’interrogativo che tutti si chiedono.

Noi non vogliamo entrare nelle politiche sociali, ma i tagli vanno fatti la dove esiste l’abbondanza, il benessere e non penalizzare una ragazza che ha tanta voglia di vita, di conoscere, di apprendere.

Penalizzarla quasi a non poterla fare studiare, farla esprimere.

E’ una storia vergognosa per un paese che si vanta come una potenza industriale e poi non siamo sensibili a queste problematiche.

Tutti stanno ad aspettare qualche risposta positiva ed inoltre creare un normale precedente per un’altra ragazza sempre dello stesso comune, che frequenta la scuola media e dovrà vivere su una sedia a rotelle.

Seguiremo la vicenda sperando che si concluda nel migliore dei modi.