Il "Conte Bianco" è affondato poco dopo mezzanotte
San Benedetto del Tronto | Nulla da fare per il peschereccio speronato da una nave turca.
di Giovanni Desideri
Il "Conte Bianco" è affondato intorno a mezzanotte e mezza nella notte tra giovedì e venerdì 17 ottobre, in seguito allo speronamento, avvenuto a 20 miglia dalla costa, in acque internazionali, con una nave turca.
La segnalazione alla Capitaneria di Porto era arrivata intorno alle 20 e subito era partita la motovedetta-ambulanza (la SAR CP 843, recentemente inaugurata; v. archivio). Verso le 21,15 l'unico ferito a bordo, Giuseppe Petrucci di Martinsicuro, di circa 30 anni di età, veniva soccorso e portato a terra, cosciente, ma con una contusione all'occhio destro ed alla spalla, conseguenze dell'urto provocato dall'incidente. Insieme a lui è rientrato Marco Di Domenico, uno dei due fratelli del comandante del peschereccio, Carlo.
Il mare era fortemente mosso, il "Conte Bianco" era in balia delle onde e i soccorsi sono stati tutt'altro che agevoli (i "candelieri" della Sar, ovvero le ringhiere di prua, sono state piegate dagli urti con il peschereccio, causati dalle condizioni del mare).
I soccorsi al resto dell'equipaggio del "Conte Bianco" (altre due persone: il comandante Carlo Di Domenico e l'altro suo fratello, Umberto, motorista) sono stati soccorsi da due motovedette della Guardia Costiera, che hanno tentato di scongiurare l'affondamento. Al momento del loro arrivo sul posto dell'incidente si trovavano cinque altri pescherecci sambenedettesi ed anche da una nave traghetto avevano offerto aiuto. Una piccola motovedetta della Guardia di Finanza, invece, uscita da poco dal porto, era dovuta tornare indietro per le condizioni del mare.
Ma tutto è stato inutile: nemmeno sono bastate le motopompe per lo svuotamento veloce dell'acqua. Passata da pochissimo la mezzanotte, dalla Capitaneria veniva dato l'ordine di abbandonare il "Conte Bianco", che è affondato come detto verso mezzanotte e mezza.
A poco a poco, a partire dall'una e mezzo, sono tornati a terra i pescherecci che avevano prestato i primi soccorsi. Infine, verso le 2 e mezza, entrava in porto la motovedetta della Guardia Costiera con i fratelli Di Domenico. Per un tocco di sventura in più, la motovedetta procedeva spinta da un motore soltanto, per un guasto all'altro (e per questo motivo è rientrata dopo i pescherecci, pur essendo un mezzo normalmente più veloce). Per il capitano del "Conte Bianco" è stato necessario l'intervento di un'ambulanza del 118, per un malore non grave.
Ricordiamo infine che il peschereccio affondato era rientrato a San Benedetto martedì scorso, 14 ottobre, dopo essere stato sequestrato e trattenuto in Croazia nel corso della settimana precedente. Lo speronamento di ieri è avvenuto nel corso di una normale uscita di pesca, finita in modo meno "normale".
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17/10/2003
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