Sfiorando l'orizzonte: tra le suggestioni dellarte e gli incanti del paesaggio
Monteprandone | Inaugurazione domenica 22 ottobre 2006 ore 18:00
Ampio e profondo il paesaggio che si ammira dalle colline di Monteprandone (AP). E in questo scenario la rassegna “SFIORANDO L’ORIZZONTE. Tra le suggestioni dell’arte e gli incanti del paesaggio” si pone come un invito alla sosta e all’osservazione. Una serie di appuntamenti all’insegna dell’arte che proseguirà fino a dicembre 2007. In un contesto insolito 12 giovani emergenti si alterneranno, uno ogni mese, intervenendo con le loro opere all’interno dell’Hotel San Giacomo. Incontri che si avvarranno, di volta in volta, di curatori differenti e ai quali farà da contorno un ricco buffet offerto da Ermetina e Franco.
MATTEO FUZZI
Guardiamo attraverso una superficie, come fosse di vetro, restando disorientati da ciò che vediamo al di là. Una presenza umana si muove lentamente compiendo piccoli gesti, estremamente simbolici. Nell’arte di Matteo Fuzzi realtà e finzione si fondono in un unico gesto. È difficile distinguerle quando nell’opera troviamo l’immagine dello stesso autore nell’atto di autoritrarsi. Il fare artistico diventa un unicum con il proprio creatore, in un gioco di riflessi abile e surreale. Un’impressione che viene potenziata dall’attenta impostazione delle fonti di luce. Poche e direzionate in modo che la figura emerga dal fondo scuro, potenziando plasticità e impatto espressivo. Referente primo di questo modo d’operare è la pittura italiana del Seicento, in particolare Caravaggio e i Caravaggeschi, con dei punti d’interesse verso gli artisti fiamminghi. E questo grande amore si rivela tutto nelle opere di Fuzzi. È l’arte stessa l’oggetto del suo creare. Una presenza, significativamente rappresentata con le fattezze dell’artista, che si nutre con i materiali con i quali è formata e si plasma con gli stessi strumenti del mestiere. Inquieta, come da sempre è lo spirito dell’arte, e ambigua si presenta come un’apparizione che mette in crisi le nostre certezze non facendoci più comprendere se siamo noi ad essere plasmati o invece lo è ciò che stiamo guardando.
MATTEO FUZZI (Rimini, 05/08/1981) frequenta attualmente il terzo anno della sezione di pittura dell’Accademia di Belle Arti di Urbino (PU). Nel 2005 è vincitore del “Premio Internazionale di Pittura e Scultura R. Gardeschi” di Moncioni (AR). Mostre personali: 2006, “Impersonale”, Montevarchi (AR). Mostre collettive: 2006, Antologica “23° Biennale Internazionale dell’Umorismo”, Catania. 2005, “Luoghi e persone”, Cattolica (RN); “Sistemi Operativi 06 “Imperfetto”, Palazzo Ducale, Urbino (PU); “Spazi di ricerca 05”, Urbino (PU); “Promesse”, Montefiore Conca (RN); “23° Biennale Internazionale dell’Umorismo”, Tolentino (MC); “Premio Internazionale di Pittura e Scultura R. Gardeschi”, Moncioni (AR). 2004, “Spazi di Ricerca 04”, Urbino (PU). Vive e lavora a Riccione e Urbino.
MATTEO FUZZI
Guardiamo attraverso una superficie, come fosse di vetro, restando disorientati da ciò che vediamo al di là. Una presenza umana si muove lentamente compiendo piccoli gesti, estremamente simbolici. Nell’arte di Matteo Fuzzi realtà e finzione si fondono in un unico gesto. È difficile distinguerle quando nell’opera troviamo l’immagine dello stesso autore nell’atto di autoritrarsi. Il fare artistico diventa un unicum con il proprio creatore, in un gioco di riflessi abile e surreale. Un’impressione che viene potenziata dall’attenta impostazione delle fonti di luce. Poche e direzionate in modo che la figura emerga dal fondo scuro, potenziando plasticità e impatto espressivo. Referente primo di questo modo d’operare è la pittura italiana del Seicento, in particolare Caravaggio e i Caravaggeschi, con dei punti d’interesse verso gli artisti fiamminghi. E questo grande amore si rivela tutto nelle opere di Fuzzi. È l’arte stessa l’oggetto del suo creare. Una presenza, significativamente rappresentata con le fattezze dell’artista, che si nutre con i materiali con i quali è formata e si plasma con gli stessi strumenti del mestiere. Inquieta, come da sempre è lo spirito dell’arte, e ambigua si presenta come un’apparizione che mette in crisi le nostre certezze non facendoci più comprendere se siamo noi ad essere plasmati o invece lo è ciò che stiamo guardando.
MATTEO FUZZI (Rimini, 05/08/1981) frequenta attualmente il terzo anno della sezione di pittura dell’Accademia di Belle Arti di Urbino (PU). Nel 2005 è vincitore del “Premio Internazionale di Pittura e Scultura R. Gardeschi” di Moncioni (AR). Mostre personali: 2006, “Impersonale”, Montevarchi (AR). Mostre collettive: 2006, Antologica “23° Biennale Internazionale dell’Umorismo”, Catania. 2005, “Luoghi e persone”, Cattolica (RN); “Sistemi Operativi 06 “Imperfetto”, Palazzo Ducale, Urbino (PU); “Spazi di ricerca 05”, Urbino (PU); “Promesse”, Montefiore Conca (RN); “23° Biennale Internazionale dell’Umorismo”, Tolentino (MC); “Premio Internazionale di Pittura e Scultura R. Gardeschi”, Moncioni (AR). 2004, “Spazi di Ricerca 04”, Urbino (PU). Vive e lavora a Riccione e Urbino.
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18/10/2006
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