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Razzo al Del Duca: Confermati gli arresti domiciliari per il diciottenne.

Ascoli Piceno | Giustizia sportiva: per l’Ascoli Calcio due giornate di squalifica del campo, porte chiuse e ammenda di 10mila euro.

di Stefania Mistichelli

Confermati gli arresti domiciliari per il diciottenne Federico Speca, responsabile insieme al sedicenne E.M. dell’episodio di domenica scorsa al De Duca.

Si è tenuta stamattina l’udienza di convalida d’arresto per il diciottenne richiesta dal Sostituto Procuratore Crincoli. Tre i reati contestati: porto e trasporto di arma comune da sparo (infatti il lancia razzi segnalatore viene annoverato per la normativa in questa categoria), violazione della Legge Speciale essendosi introdotto nello Stadio nonostante la presenza di steward e forze dell’ordine a impedirlo e lesioni volontarie gravissime.

Quasi due ore di interrogatorio duro, serrato, durante il quale il Procuratore Capo Franco Ponticelli, che ha sostituto Crincoli durante l’udienza, ha voluto chiarire a fondo la dinamica dei fatti di domenica. La deposizione del diciottenne è stata confermata dalla dinamica riscontrata dalle riprese della televisione privata Sky e delle telecamere a circuito interno.

“Dall’udienza di convalida la vicenda è stata ridimensionata – spiega l’Avvocato Difensore di Speca Angelozzi – tanto che sulla scorta delle dichiarazioni fatte mio cliente, peraltro visibilmente pentito, il Procuratore Capo Ponticelli ha modificato la richiesta in arresti domiciliari, che sono stati poi convalidati dal Giudice per le Indagini Preliminari Annalisa Gianfelice”.

Le accuse che pendono sul diciottenne rimangono comunque molto gravi, perché nonostante sia stato ormai chiarito che Speca non abbia lanciato il razzo, rimane la questione della premeditazione, di cui la Procura rimane convinta. Le motivazioni alla base di questo convincimento: il fatto che i due responsabili non fossero tifosi, che abbiano appreso la notizia della vittoria occasionalmente alla radio e che si siano recati intenzionalmente allo stadio a fine partita.

Tra le attenuanti invece il fatto che il pupo giallo non recasse didascalie sulla vera natura dell’oggetto, e che i due giovani non conoscessero la potenza esplosiva del razzo segnalatore, pensando si trattasse di un fumogeno.

Arresti domiciliari senza attenuanti, dunque, per Federico Speca, che quindi non potrà uscire di casa neanche per recarsi a scuola. “Forse questa decisione del GIP – riflette l’Avvocato Angelozzi – potrebbe essere interpretata come una tutela per il ragazzo più che come una decisione a suo sfavore. Ragazzo che comunque appare pentito e a terra, al punto da balbettare e singhiozzare durante l’intera udienza”.

Nessuna novità dal Tribunale per i Minoriinvece sul destino di E.M., il sedicenne che domenica ha lanciato il razzo e che appena resosi conto della gravità del suo gesto si è costituito. Il ragazzo è attualmente libero, anche se nei fatti è rimasto a casa senza uscire mai dagli accadimenti di domenica.

Sul fronte invece della Giustizia Sportiva, all’Ascoli Calcio per responsabilità oggettiva sono state inflitte due giornate di squalifica del campo, con l’obbligo di disputare le partita a porte chiuse; questo significa che le prossime due giornate verranno giocate in campo neutro e senza il supporto della tifoseria. Oltre a questo l’ammenda per la società è di 10mila euro.

19/10/2005





        
  



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