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Dante Merlonghi scrive a Massimo Rossi

Ascoli Piceno | Con una lettera aperta l'esponente dell'Italia dei Valori torna a discutere della divisione della Provincia: "Mi auguro che i ragionamenti fatti in questi anni non siano stati elaborati cercando di avvantaggiare un territorio a danno dell'altro".

Dante Merlonghi

Riveciamo e pubblichiamo questa lettera aperta scritta da Dante Merlonghi dell’Esecutivo Regionale dell’Italia dei Valori indirizzata al Presidente della Provincia di Ascoli Piceno Massimo Rossi:

Caro Presidente,

le scrivo queste due righe, in primo luogo come cittadino di questa provincia, oltre che come politico impegnato da sempre per le giuste cause. Quanti anni sono passati, quante battaglie, quanti provvedimenti, quanti dibattiti. Tutto per dividere una Provincia, di per sé piena di contraddizioni, di difficoltà sociali ed economiche. Il gruppo dirigente fermano ha di fatto voluto la divisione della Provincia, pensando di risolvere i problemi legati al proprio territorio appunto con la DIVISIONE. Oggi siamo alle battute finali, il 2009 sarà l'anno che ufficializzerà questo evento. Siamo, per capirci, in piena campagna elettorale. La legge istitutiva della Provincia fermana n.147 dell'11.06.2004, all'art.3 recita: "la Provincia di Ascoli Piceno procede alla ricognizione della propria dotazione organica di personale e delibera lo stato di consistenza del proprio patrimonio ai fini delle conseguenti ripartizioni". Al comma 2 dell'art.3 si dice che "gli adempimenti dovranno essere effettuati non prima del termine di 3 anni....".

Non si parla, e nemmeno si ipotizza, in nessun articolo della sopracitata legge, del fatto che la nuova Provincia di Ascoli Piceno debba sborsare 16.000.000 di euro alla nuova Provincia di Fermo, monetizzando il proprio patrimonio. Dopo la beffa, anche il danno. Lei, signor Presidente, sa benissimo come questa divisione sia stata fortemente voluta dalla autorità fermane e che la restante Provincia di Ascoli l'abbia soltanto subita. E' ridicolo solo pensare che i territori della nuova Provincia di Ascoli, già fortemente penalizzati sotto il profilo infrastrutturale, economico ed occupazionale, che ci fanno ricordare la grande crisi del 1929, possano caricarsi di un ulteriore debito economico così elevato, che sicuramente non permetterebbe comunque alla nuova provincia di programmare il suo futuro.

Mi auguro che i ragionamenti che si sono fatti in questi anni non siano stati elaborati cercando di avvantaggiare un territorio a danno dell'altro.

Caro Presidente, a questo punto, oltre a chiederle una lunga pausa di riflessione per non pregiudicare, attraverso l'assunzione di atti deliberativi, il futuro della nuova Provincia di Ascoli Piceno, la prego di voler interessare, al fine di ottenere i contributi straordinari e necessari, sia la Regione Marche sia il governo nazionale, enti che, di fatto, attraverso i loro provvedimenti hanno voluto la divisione di questo territorio.

Nel contempo, diciamo al sindaco di Ascoli Piceno, proprio perché siamo già nella competizione elettorale, di non approfittarsi ed avvantaggiarsi di questa enorme difficoltà che, purtroppo, continua ad essere subita da tutto il territorio piceno, e che sia anche lui, insieme ed unitamente al Presidente della Provincia, a richiedere alla Regione e al Governo centrale, un contributo straordinario affinché si possa chiudere questa triste e dolorosa vicenda che, sicuramente, lascerà dei pesanti strascichi sia nel territorio fermano che in quello della provincia di Ascoli Piceno.

Cordialmente

Dante Merlonghi

02/10/2008





        
  



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