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La prevenzione del rischio sismico nei centri storici

Offida | Il tema al centro del seminario di Offida

di Paride Travaglini

“Dal ’97 al 2002 la Regione Marche ha speso 2.700 milioni di euro per la ricostruzione post–sisma, recuperando moltissimi centri storici e favorendo occasioni di crescita e di sviluppo della collettività”. Così Luciano Agostini, vice presidente della Giunta regionale, ha aperto il seminario di Offida sulla “Prevenzione del rischio sismico nei centri storici”.
 
“Le Marche – ha proseguito - hanno affrontato il drammatico evento del terremoto con molta lucidità: siamo fieri di questa esperienza, perché ci permette di costruire un modello marchigiano di sicurezza basato sulla prevenzione dei rischi e sul coinvolgimento di tutti i soggetti interessati. Un ruolo particolare è stato svolto dal sistema protezione civile marchigiano, da tutti riconosciuto tra i migliori d’Italia”.
 
Nel seminario sono stati forniti i dati sulla ricostruzione: 465 edifici pubblici riparati, 967 alloggi di edilizia residenza pubblica ricostruiti, 8.438 edifici privati ultimati, 700 beni monumentali e architettonici restaurati, 200 infrastrutture recuperate, 95 località riqualificate pari al 53 per cento dei centri storici delle Marche. Un’esperienza straordinaria che fa delle Marche una regione all’avanguardia a livello nazionale per il recupero e la messa in sicurezza dei manufatti danneggiati  dal terremoto. Ma tutto questo non basta. Occorre integrare le azioni con tutti i soggetti del sistema protezione civile, affinché si realizzi una vera e propria cultura della prevenzione. In questa logica la Regione ha aderito al progetto interregionale “Sistema integrato per la gestione delle attività di sicurezza (Sisma)”, finanziato dalla Comunità europea. Il progetto coinvolge quattro Regioni italiane e partner dell’ Europa orientale: le Repubbliche della Slovenia e della Slovacchia, la Prefettura di Atene, la Regione del Peloponneso, la Municipalità di Homeroupolis Chios.
 
L’obiettivo prioritario del progetto, è stato sottolineato, è di mettere a confronto esperienze diverse sotto il profilo istituzionale e normativo, in maniera tale da ricercare punti d’incontro che valorizzino le singole esperienze sul doppio versante della sicurezza e della conservazione.
Il seminario proseguirà nella giornata di domani con interventi di esperti di fama internazionale, tra cui Franco Barberi già sottosegretario di Stato.

20/10/2005





        
  



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