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Rischio idrogeologico, come stanno le Marche?

Ancona | Legambiente e Protezione Civile presentano l'indagine realizzata nell'ambito di "Operazioni Fiumi 2008" e ci raccontano quanto e se si impegnano e Amministrazioni Comunali.

Un momento della conferenza stampa

Ecosistema Rischio è l'indagine di Legambiente e Dipartimento della Protezione Civile per conoscere la situazione dei comuni italiani a rischio idrogeologico. Con Operazione Fiumi 2008, la campagna d'informazione per la prevenzione dei rischi legati al dissesto idrogeologico, sono state monitorate le attività delle amministrazioni comunali delle Marche, classificate nel 2003 dal Ministero dell'Ambiente e dall'Unione delle Province Italiane a potenziale rischio idrogeologico più alto, aree perimetrate nei piani straordinari approvati e nei piani stralcio per l'assetto idrogeologico predisposti, adottati o approvati.

Le amministrazioni comunali possono intervenire per contrastare il rischio idrogeologico essenzialmente in due diversi settori: nelle attività ordinarie legate alle gestione del territorio, quali la pianificazione urbanistica, gli interventi di delocalizzazione di abitazioni e di altri fabbricati dalle aree a rischio, l'adeguamento alle norme di salvaguardia dettate dai Piani di bacino e la corretta la manutenzione delle sponde e delle opere idrauliche; nella redazione dei piani di emergenza - che devono essere aggiornati e conosciuti dalla popolazione, perché sappia esattamente cosa fare e dove andare in caso di emergenza - nonché nell'organizzazione locale di protezione civile, al fine di garantire soccorsi tempestivi ed efficaci in caso di alluvione o frana

L'indagine ha dunque voluto verificare l'effettiva realizzazione di tali interventi monitorando sia il livello attuale di rischio sia le attività svolte dai comuni per mitigarlo. In effetti, per quel che riguarda molti comuni italiani le attività di manutenzione dei corsi d'acqua e gli interventi di messa in sicurezza non sono di diretta competenza delle amministrazioni comunali. Tuttavia ai Comuni compete spesso una importante attività di monitoraggio della situazione di rischio su tutto il territorio che abbiamo comunque ritenuto opportuno valutare. Inoltre, nella scheda inviata per l'anno 2008 alle amministrazioni comunali, si è ritenuto opportuno valutare anche l'adozione da parte dei comuni stessi di provvedimenti legislativi che vietino l'edificazione nelle aree classificate ad elevato rischio idrogeologico. In questo modo abbiamo voluto focalizzare l'attenzione sia sugli interventi per un corretto uso del suolo, che sappia limitare l'urbanizzazione eccessiva di queste aree, ad esempio le zone di espansione naturale dei fiumi, sul tema dell'abusivismo che affligge molte zone del nostro Paese.

Sono 243 i comuni delle Marche a rischio idrogeologico individuati dal Ministero dell'Ambiente e dall'Unione delle Province Italiane nel 2003, il 99% del totale (di cui 125 a rischio frana, 1 a rischio alluvione e 117 a rischio sia di frane che di alluvioni). Tale dato mette in luce chiaramente la fragilità di un territorio dove bastano ormai semplici temporali, per quanto intensi, per provocare, nel migliore dei casi, allagamenti e disagi per la popolazione. Il territorio risulta anno dopo anno sempre più vulnerabile rispetto al passato, anche in presenza di piogge non eccezionali. Questa maggior fragilità è attribuibile ad un uso del territorio e delle acque che troppo spesso non considera le limitazioni imposte da un rigoroso assetto idrogeologico.

Tra le amministrazioni comunali marchigiane intervistate, sono 48 quelle che hanno risposto in maniera completa al questionario di Ecosistema rischio (circa il 20% dei comuni a rischio della Regione) e complessivamente sono ancora troppe le Amministrazioni comunali marchigiane che tardano a svolgere un'efficace ed adeguata politica di prevenzione, informazione e pianificazione d'emergenza.

Soltanto il 29% dei comuni risulta infatti svolgere un lavoro positivo di mitigazione del rischio idrogeologico. Dati che confermano come tanta strada sia ancora necessario percorrere per ottenere una reale sicurezza dei cittadini di fronte al rischio idrogeologico. Nessun comune svolge nelle Marche un ottimo lavoro di mitigazione del rischio.

 

21/10/2008





        
  



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