«Bersani senza dubbi. Scelgo l'uomo e, prima ancora, le sue idee»
Ascoli Piceno | L'ex sindaco ripano Ubaldo Maroni: «Nel massimo rispetto per le altre mozioni, ho deciso di sostenere con convinzione quei valori che vanno oltre il nome di Pier Luigi Bersani e in cui maggiormente mi riconosco». E parte una stoccata verso Donati...
Ubaldo Maroni
Da Ubaldo Maroni (ex sindaco ripano, già assessore provinciale e presidente del consiglio provinciale), riceviamo e pubblichiamo:
Non ho dubbi oggi come non li ho avuti 15 anni fa quando, sciolta la Democrazia Cristiana, noi militanti siamo stati chiamati a scegliere a quale schieramento aderire.
Oggi i militanti del PD si trovano di fronte a una decisione altrettanto importante, anche se non così traumatica: sono chiamati a scegliere il segretario nazionale. Non ho avuto dubbi quando ho scelto il Partito Popolare, unico vero erede del cattolicesimo democratico in cui da sempre mi riconosco e non ho dubbi neanche stavolta. Ho aderito con convinzione alla mozione Bersani nei cui punti qualificanti riconosco le linee guida della mia vita di amministratore pubblico: l'occupazione al primo posto, perché senza un lavoro dignitoso e tutelato ogni altra considerazione è secondaria e poi l'istruzione, l'ambiente e la salute pubblica; quelle basi, cioè, su cui fondare qualsiasi progetto di vita.
Nel massimo rispetto per le altre mozioni, ho deciso quindi di sostenere con convinzione quei valori che vanno oltre il nome di Pier Luigi Bersani e in cui maggiormente mi riconosco. Valori che ritengo i solidi sostegni su cui la società deve poggiarsi. Quello che conta davvero per me, è il successo di queste idee e non il mio, come dimostra anche la mia presenza in lista senza alcune certezza di elezione.
Mi convinco ancora di più della scelta che ho fatto quando vedo aderire alla mozione tanti bravi amministratori locali, donne e uomini, che ogni giorno con vera competenza, grande serietà e forte passione lavorano davvero a fianco dei cittadini. E' grazie a loro che diventa possibile fortificare il partito, strutturarlo sul territorio e renderlo capace di rapportarsi ancora di più con le persone per farlo diventare il portavoce dei loro bisogni nelle Istituzioni, come chiesto con forza proprio dal candidato segretario Bersani.
Non nascondo l'amarezza, invece, quando osservo altri "politici" sfruttare tristemente e senza pudore il "marchio Bersani" non condividendo davvero le idee, con l'unico scopo, goffamente evidente peraltro, di tentare di garantirsi un adeguato spazio di manovra qualunque sia l'esito delle votazioni: "mani libere e pulite", dunque, pronte a mercanteggiare il loro futuro. E' in questi atteggiamenti che ritrovo la peggiore accezione del termine "politica".
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22/10/2009
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