In un paese "civile" e "moderno" quale dovrebbe essere il nostro, accade ancora che semplici operazioni di routine diventino un affaire da terzo mondo. Mi riferisco ad alcune scuole del nostro territorio nelle quali, nella mattina di lunedì 22 ottobre, gli studenti sono stati costretti a rimanere al gelo durante il corso delle lezioni.

Questa indecorosa situazione ha riguardato in special modo i plessi delle scuole superiori e dell'università che, lo ricordiamo, sono di pertinenza provinciale; è la Provincia che dovrebbe gestire al meglio il luogo più sacro di un territorio, quello in cui si formano socialmente e culturalmente le donne e gli uomini del futuro.

E invece, proprio a pochi giorni dalla sbandierata approvazione del piano triennale dell'edilizia scolastica, ci si fa trovare impreparati nella più semplice delle accortezze, quella di garantire ai ragazzi un luogo decente nel quale fare lezione.

Sul Piano triennale, in realtà, ci sarebbe da dire che il comprensorio sambenedettese (1.400.000 euro) è stato il più penalizzato rispetto ai 2.200.000 euro per il comprensorio ascolano e i 2.500.000 euro per quello fermano; e dire che sarebbe proprio il nostro ad averne maggiormente bisogno. Le scuole della nostra città vertono in una situazione inammissibile, in cui studenti e professori sono costretti ad espletare il proprio diritto/dovere in spazi inadeguati.

Occorrerebbe essere meno avari negli investimenti all'istruzione; come non comprendere il malcontento degli studenti che in questi giorni hanno manifestato nelle piazze? Basterebbe regalare meno danari ad inutili carrozzoni, dei quali la Provincia si fa carico, e provare ad investirli in giovani e cultura.

 

 

 

*Segretario Provinciale Nuovo Psi