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Di Pietro: “Mi scuso con il sindacalista Zannoni”

| CHIETI - Può dirsi dunque conclusa per sempre un odissea che da piu’ di un anno e’ andata assumendo i contorni di un vero e proprio giallo politico, che ha travolto ingiustamente Zannoni.

“Finalmente Antonio Di Pietro non ha piu’ riserve nei miei confronti, mi ha definitivamente riammesso tra i suoi candidati e nel suo partito in quanto e’ venuto a conoscenza del fatto che con certe assurde storie io non c’entro niente”.

E’ quanto afferma il dirigente dell’esecutivo nazionale della Cosnil Pietro Zannoni dopo oltre un anno di ingiusta e vergognosa sospensione dalle fila de l’”Italia dei Valori” nonche’ dal consiglio provinciale di Chieti per il quale usci’ con il quorum di 320 preferenze alle consultazioni amministrative del 2004.

Può dirsi dunque conclusa per sempre un odissea che da piu’ di un anno e’ andata assumendo i contorni di un vero e proprio giallo politico, che ha travolto ingiustamente Zannoni. Giallo che ha scosso anche alcuni ambienti politici abruzzesi, tanto che in soccorso di Zannoni e’ intervenuta subito la Margherita offrendogli successivamente l’inserimento nelle sue liste.

Zannoni nel mese di Febbraio 2005 fu infatti travolto da uno scandalo, dal quale oggi risulta essere completamente estraneo. Zannoni stesso fin da subito dichiaro’ la sua estraneita’ ai fatti per i quali Di Pietro si ritenne offeso come l’annunciato conferimento di un premio alla carriera dell’ex magistrato di mani pulite.

Lo scandalo, che interesso’ la stampa a livello nazionale,per i modi poco ortodossi e poco democratici adottati dal Senatore Di Pietro nei confronti del consigliere-sindacalista Zannoni , ha avuto inizio a seguito dell’accusa di una notifica di segreteria riguardante una non meglio precisata cerimonia di premiazione alla sua carriera che sarebbe dovuta avvenire proprio a Pristina (Kosovo),presso la locale Universita’.

Questa annunciata premiazione non si sarebbe mai celebrata, e questo ha mandato su tutte le furie Di Pietro.

Un giallo questo che da una parte ha giustamente innervosito Di Pietro dall’altra ha ingiustamente coinvolto il consigliere Zannoni,poiche’ questi ultimi non ne sapeva niente. In un primo momento, l’ex magistrato che si e’ sempre rifiutato di rilasciare dichiarazioni sull’accaduto, ordino’ l’allontanamento dalle liste elettorali il dott. Pietro Zannoni senza peraltro concedergli alcuna possibilita’ di replica alle stesse accuse. Inoltre, a discolpa del sindacalista c’e’ il fatto che la suddetta notifica sarebbe pervenuta presso l’ufficio del leader dell’IDV a Bruxelles non direttamente da Pietro Zannoni, ma dalla segreteria del professor Bajrami,rettore dell’Universita’ di Pristina.

La copia della missiva incriminata,infatti fu girata per conoscenza dei fatti dalla segreteria dipietrista di Bruxelles all’ufficio di Zannoni, dopo oltre un mese che si erano svolti i fatti, ed e’ stata questa la prova inconfutabile che ha fatto riconoscere Zannoni estraneo ad ogni vicenda riguardante i fatti di Pristina. “Forse anche troppo tardi ho finito di subire una ingiusta inquisizione per un fatto che non ho commesso io .

Tra l’altro, non ho ben capito di che tipo di offesa si sia trattato e perche’ tanto precipitosamente e senza neanche un chiarimento sia stato allontanato dall’ “Italia dei Valori”. Ritengo tutt’oggi quello di Antonio Di Pietro un comportamento scorretto visto che solo ora si e’ degnato di accorgersi che si e’ trovato davanti ad uno scambio di persona riguardo i fatti di Pristina, e dunque che non sono io ad aver mai parlato della presunta premiazione. Certi equivoci,pero’ devo dire che sono figli di una certa cultura dell’inquisizione che in particolare non si addirebbe ad un personaggio formale ed equilibrato come Antonio Di Pietro. Sarebbe bastato interpellarmi subito per chiarire la mia posizione.

E’ grave in democrazia,non permettere ad un cittadino che non e’ stato mai condannato dalla giustizia,come me, di fare politica e di allontanarlo in quel modo. Si e’ comunque trattato di un comportamento irriprovevole e scorretto. A seguto di questo chiarimento e’ dunque pace fatta tra l'Italia dei Valori e la Confederazione Sindacati Italiani Lavoratori che d'ora in avanti torneranno a collaborare.

All'origine della rottura tra l'ex consigliere provinciale chietino Pietro Zannoni eletto nelle liste dell''Italia dei Valori' e dirigente nazionale della Cosnil e il movimento dipietrista, c'e' stato un grosso equivoco scaturito da uno scambio di persona del quale lo stesso Di Pietro si scusa: "considero risolta ogni controversia con Zannoni riaprendogli le porte del mio partito".

23/10/2005





        
  



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