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CIIP: Aumento del capitale? Non l'ho inventato io!

Ascoli Piceno | Lando Siliquini, risponde al comunicato stampa della CIIP con alcune precisazioni che renderanno facile la valutazione da parte dei Lettori e dei Sindaci.

di Lando Siliquini*

Rispondo al comunicato stampa della CIIP con alcune precisazioni che renderanno facile la valutazione da parte dei Lettori e dei Sindaci.

Le reali motivazioni che sono alla base della proposta di aumento del capitale sociale non le ho inventate io, anche se erano facili da immaginare, ma le ha chiarite al di là di ogni dubbio la lettera "esplicativa" del comitato ristretto dei Sindaci.

L'aumento di capitale non è gratuito, come si vorrebbe dare a intendere, bensì "utilizza parte delle riserve", cioè di risorse dei Comuni (che sono i soci della CIIP) e quindi dei Cittadini. Infatti il comunicato precisa che "vincolando tali somme, si esclude, anche per il futuro, ogni possibilità di loro distribuzione, se non attraverso successive riduzioni di capitale sociale".

La garanzia alle banche non è data dal capitale della CIIP (perché se così fosse non basterebbero centinaia di milioni!) ma dalla "finanza di progetto", supportata dalle tariffe, su cui è impostato (tra i primi assoluti in Italia) il Piano d'Ambito dell'ATO 5 Marche.

Non si può accusare il sottoscritto di non avere cognizione e conoscenza specifica della realtà, né tanto meno di complotti, essendo stato il Presidente dell'ATO 5, che tralaltro ha preparato due piani, effettuato un affidamento diretto provvisorio e predisposte le basi per l'affidamento definitivo "in house" (senza nulla togliere al successivo ottimo lavoro del Presidente in carica Stefano Stracci).

Da sottolineare che a pensarla allo stesso modo è stato l'intero Consiglio comunale di Montefortino, compresa la minoranza, i Consigli di Maltignano e Folignano, e molti altri che stanno avendo forti perplessità.

E' invece stucchevole e strumentale agitare il solito spauracchio delle multinazionali per strappare agevolazioni ingiustificate e pesanti per gli utenti.
Deve essere ben chiaro a tutti che i costi di funzionamento del Gestore, oltre agli investimenti, graveranno interamente sulle tariffe.

La scelta dell'affidamento diretto, unanimemente concordata dai Sindaci (su proposta dell'ATO da me presieduto!), ha un valore sociale e politico, ma comporterà - per mancanza di gara, di confronto e di sconto - un aumento tariffario. Tutti i costi della gestione avallati dai Sindaci dovranno essere riconosciuti dall'ATO. Non si può allora tirare troppo la corda, piagnucolando sul complotto e approfittando dei tempi stretti.

La mia curiosità di vedere come si orienteranno le altre amministrazioni è legittima e opportuna, perché da raccontare ai Cittadini e confrontare con il momento della determinazione delle tariffe. Non sarà la ripicca della società "interessata" a impedirmelo.

Infine, è gravissimo, e la dice lunga, che la CIIP, la cui caratteristica di base per avere l'affidamento diretto sarebbe quella dichiarata di essere sottoposta al "controllo analogo" a quello che i comuni esercitano sui propri servizi, si permetta di attaccare le amministrazioni di riferimento con tanto di conferenze stampa. E' forse da rivedere la formula?

*Sindaco di Montefortino

23/10/2007





        
  



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