Come avevamo anticipato la scorsa settimana (vedi articolo correlato) sul ‘Caso Ballarin' l'Amministrazione Comunale ha deciso di cambiare strada. Addio donazione o concessione diretta dell'area alla Fondazione Carisap. Tutto dovrà passare attraverso un bando pubblico. Certo, così i tempi si allungano, ma la vicenda avrà tutti i crismi di trasparenza e ldella egalità.

Il primo passo di questa procedura è la realizzazione di un atto d'indirizzo con il quale il Consiglio Comunale manifesti la volontà di effettuare il restyling della zona. Si prospetta una domenica di lavoro per Giovanni Gaspari. Nel pomeriggio del 26 ottobre il primo cittadino, verosimilmente affiancato dai tecnici comunali, redigerà il tanto atteso atto. I cronisti hanno già fissato l'appuntamento per lunedì mattina quanto si potranno avere ulteriori particolari. Il documento verrà prima discusso in maggioranza per poi approdare in Consiglio Comunale, il tutto entro metà novembre.

Gaspari assicura di aver parlato con il Presidente Marini Marini e di aver ricevuto ampie rassicurazioni sul fatto che la Fondazione parteciperà al bando. Ma come, si chiederanno i lettori più attenti, la Fondazione Carisap non aveva indicato al Comune il 31 ottobre come termine ultimo  per manifestare interesse alla sua proposta? "Entro il 31 ottobre convocheremo il Consiglio dove verrà discusso l'atto d'indirizzo", rassicura Gaspari, certo che questo basti a Marini Marini. Come detto, dunque, il Consiglio si terrà entro metà novembre, quasi certamente venerdì 7.

Una volta che l'assise avrà approvato tale linea guida la tempistica sarà verosimilmente questa: entro l'anno sarà pronto il bando. Dovranno passare 60 giorni dalla pubblicazione alla chiusura. Successivamente una Commissione Comunale valuterà tutti i progetti arrivati e decreterà il vincitore. Facendo un po' di calcoli si dovrebbe arrivare così a marzo/aprile 2009. Solo allora il vate dell'architettura mondiale Bernard Tschumi dovrebbe avere la certezza di poter operare nella Riviera delle Palme.

Nel bando sarà chiaramente indicato il fine che l'opera dovrà avere: dovrà essere un bene pubblico, di pubblica utilità e di fruizione aperta. Inoltre sarà chiaramente indicato l'investimento economico necessario: non meno di 10 milioni di euro.

Caratteristiche del genere non allettano molto investitori privati, che non avrebbero ritorni economici dall'operazione. Fanno invece  gola a enti no-profit o fondazioni che vogliono consolidare la loro presenza sul territorio. Quindi ritorniamo alla Fondazione Carisap.

Anche Gaspari si avventura in un'ipotesi che, al momento, sembra poco più di una battuta: "Magari altre fondazioni o altre associazioni no profit sono interessate ad investire a San Benedetto. Non vogliamo togliere a nessuno questa possibilità".

In pratica cambia il percorso ma il punto d'arrivo, salvo imprevisti, sarà lo stesso: il grande monumento architettonico firmato Tschumi proposto dalla Fondazione Carisap.

Sugli ultimi sviluppi del ‘Caso Ballarin' interviene il Capogruppo di Forza Italia Bruno Gabrielli: "Il fatto di aver dato mandato ad un pool di azzeccagarbugli di trovare un modo per aggirare una legge dello Stato avvalorava il vecchio detto: fatta la legge, trovato l'inganno. Questo non faceva onore ai nostri amministratori che certo non davano un buon esempio alla città. In maniera responsabile il Sindaco ha cambiato metodo e maniera d'agire sulla questione Ballarin - valuta l'azzurro - voglio chiarire che noi siamo pienamente d'accordo sul fatto che quell'area necessita di essere riqualificata. In Consiglio Comunale daremo il nostro contributo affinché si arrivi ad un project-financing di livello europeo".

Gabrielli entra poi nel merito riguardo cosa, a sua parere, il Consiglio dovrà indicare nell'atto d'indirizzo: "Dovremo dare indicazioni ben precise sul progetto e sulle modalità di intervento". Precise ma non troppo, visto che l'azzurro ritiene indispensabile lasciare dei margini di modifica che stimolino la creatività del progettista.

Infine il Capogruppo si concede una piccola stilettata verso alcuni componenti della minoranza consiliare, in primis all'Udc ed a Pierluigi Tassotti della Lista Martinelli: "Sono convinto che l'opposizione deve fare l'opposizione e non essere collaborazionista con l'Amministrazione. Nell'intera vicenda hanno svolto un ruolo compassato e facendo quella che loro chiamano opposizione costruttiva stavano per contribuire alla realizzazione di un disastro per tutta la città".