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Operazione anticrimine della Questura di Teramo a largo raggio a Teramo e Provincia.

Teramo | Lotta della polizia di stato contro i furti in città e nella provincia: denunciate 5 persone. A Sant’Egidio alla Vibrata sventato assalto al portavalori dei Monopoli bloccato da 7 persone armate. Oro nella biancheria: tre donne denunciate per ricettazione

di Nicola Facciolini

Prosegue la lotta della polizia di stato sul fronte della prevenzione e repressione dei furti in ambito provinciale. L’intensa attività della Questura di Teramo la scorsa notte, intorno alle ore 2, nel corso di un mirato servizio di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione dei furti, ha permesso agli agenti di scoprire un’autovettura sospetta in transito lungo la statale 150, a lenta andatura.

Gli occupanti, avvistata l’auto della polizia, hanno ripreso la marcia accelerando la velocità, tentando di far perdere le proprie tracce. Inseguiti dagli uomini della caserma “Passamonti”, venivano bloccati nei pressi di Basciano ed identificati per due cittadini rumeni ed un italiano, pluripregiudicato, proveniente da Pescara.

Gli stessi non sapevano dare alcuna valida giustificazione alla presenza in zona. I due rumeni erano noti alle forze dell’ordine anche per essere stati interessati in vicende in materia di stupefacenti: gli agenti, effettuata la perquisizione personale e dell’autovettura, hanno così scoperto nascosti all’interno di stivali in gomma numerosi oggetti atti allo scasso e anche una cartina geografica della Provincia di Teramo.

Cerchiati con l’evidenziatore erano i comuni di Basciano e Morro d’Oro, i probabili territori di predazione che poi sarebbero stati interessati oggetto delle “visite” dei malviventi nelle tarde ore notturne. I tre, R.G. cinquantenne pescarese, N.S.I. trentacinquenne romeno e I.L.R. venticinquenne anch’egli romeno, sono stati denunciati per possesso di arnesi atti allo scasso e con foglio di via obbligatorio allontanati dalla provincia di Teramo.

Nella serata precedente la polizia aveva bloccato in piazza Garibaldi, a Teramo, due uomini su un furgone che avevano all’interno dell’abitacolo due cappellini e relative maglietta con la scritta “Bartolini”. Effettuati immediati accertamenti sulla reale dipendenza dei due dalla nota ditta di trasporti, gli agenti di polizia avevano la conferma che si trattava in realtà di una “macchinazione” e che già da qualche giorno erano stati segnalati nella provincia e nel capoluogo aprutino, due persone agire con modalità sospetta in azioni delittuose.

Due o più individui seguivano il corriere Bartolini che consegnava merci ad esercizi pubblici e ai privati, ed una volta uscito, i malfattori, indossando gli indumenti con scritta “Bartolini”, entravano nei detti esercizi fingendo un’erronea consegna con scambio di pacchi e, prelevando quello appena consegnato dal vero corriere e assicurando il cambio in pochi minuti. Per poi fuggire con il pacco sottratto ai commercianti.

I due, C.C. di 25 anni e R.P. di 30, entrambi napoletani, considerati i numerosi precedenti per truffa e ricettazione, sono stati muniti di foglio di via obbligatorio ed allontanati dalla provincia di Teramo, mentre sono in corso in Questura accertamenti per verificare se gli stessi siano due dei responsabili delle truffe perpetrate ultimamente non solo nella in Abruzzo ma anche nelle regioni limitrofe.

E’ stato invece l’allarme satellitare a sventare ieri mattina, al confine tra le province di Teramo e Ascoli Piceno, un tentativo di rapina ai danni di un furgone che, per conto dei Monopoli di Stato, trasportava sigarette e sale. Intorno alle ore 9, l'autista del furgone, sul tratto di strada che da Ascoli conduce a Sant'Egidio alla Vibrata, all'altezza dell'abitato di Case di Coccia, è stato affiancato da due autovetture. Da una delle quali gli è stato intimato l'alt con una paletta simile a quella in uso alle forze dell’ordine.

Il furgone si è fermato, dalle due vetture sono scese sette persone, una delle quali armata di pistola, che hanno intimato all'autista di aprire il portellone. Ma l’operazione era possibile solo digitando un codice collegato all'allarme satellitare, che prontamente è scattato insieme all'allarme acustico. La sirena ha messo in fuga i rapinatori. Sul fallito assalto indaga la squadra mobile della Questura di Ascoli. Nella mattinata del 25 ottobre, gli agenti di Polizia, nell’ambito della quotidiana attività di prevenzione in Teramo, hanno controllato tre donne nomadi in questo corso San Giorgio.

Le tre, due sorelle e la figlia di una delle due, visti anche i numerosi precedenti penali a carico e la tensione dimostrata appena fermate, sono state condotte in Questura per gli accertamenti di rito: a seguito della perquisizione personale, nascosti all’interno di un involucro celato tra la biancheria intima, sono stati rinvenuti diversi monili in oro, peraltro anche tipicamente maschili, quali ferma cravatte e gemelli da polso. Si tratta di alcune collane di varia lunghezza, anelli, orecchini, bracciali.

La merce è stata sequestrata e le tre donne indagate per ricettazione. Peraltro, una delle tre, S.A., è stata denunciata anche per violazione degli obblighi della Sorveglianza Speciale, misura di prevenzione a cui la stessa è sottoposta nella località della provincia in cui risiede.

Le tre donne si identificano per S.A., trentasettenne di Alba Adriatica, la sorella S.D., quarantasettenne di Martinsicuro, e la figlia di quest’ultima G.D. sedicenne, dimorante nella detta ultima cittadina. Nei prossimi giorni, immagini fotografiche dei gioielli sequestrati, provento ovviamente di furto, saranno diffuse sul sito internet della Polizia di Stato www.poliziadistato.it, nella “Bacheca virtuale degli oggetti rubati”. Detto servizio, consultato ogni giorno da un altissimo numero di cittadini, consente di visionare gli oggetti rubati e quelli non ancora ritrovati, ma anche la refurtiva rinvenuta dalla Polizia di Stato in ambito nazionale.

Tale importante strumento è stato ideato dalla Polizia di Stato proprio per rendere più difficoltosa la collocazione sul mercato degli oggetti proventi di furto e, nello stesso tempo, per consentire ai cittadini di riconoscere i propri beni direttamente. In detta “bacheca virtuale” sono pubblicizzati oggetti di vario genere, oro, gioielli, oggetti di antiquariato ed altro.

25/10/2007





        
  



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