Saharawi, il popolo dimenticato
Porto San Giorgio | Conoscere il dolore, lottare per la libertà, costruire un mondo migliore
Porto San Giorgio si apre ai colori del mondo. La cittadinanza non si rassegna allindifferenza e non vuole dimenticare il popolo Saharawi, gente dignitosa e pacifica da oltre 30 anni costretta a vivere nel deserto, su una terra di nessuno.
Per parlare del dramma del popolo del deserto si sono dati appuntamento alla sala Ennio Imperatori i volontari dellassociazione Rio De Oro, con le responsabili Barbara Vittori e Rosanna Berini, il rappresentante del popolo Saharawi in Italia, Khandud Hamdi, il presidente della provincia di Ascoli Piceno, Massimo Rossi e il vice sindaco di Grottammare, Cristina Costanzo.
Tanti i sangiorgesi che hanno voluto partecipare al dibattito, per incontrare i bimbi Saharawi che ancora sono ospiti tra Porto San Giorgio e Porto SantElpidio per proseguire le cure mediche di cui necessitano per varie patologia. Tra il pubblico anche lassessore al turismo, Diana Fioretti, e lassessore alla cultura, Giacomo Maroni.
Ha spiegato Cristina Costanzo: Sono soltanto 11 i bambini Saharawi in Italia in questo momento per curarsi, 9 dei quali sono qui, tra noi. E un fatto di cui dobbiamo andare orgogliosi. Il comune che rappresento è capofila del progetto regionale di accoglienza dal 1999. Abbiamo avuto modo di visitare i campi profughi e di scoprire che il popolo Saharawi possiede solo dignità, democrazia, un cielo stellato e la sabbia infuocata. Serve un percorso politico che assicuri loro finalmente lautonomia che hanno diritto di avere.
Khandud Hamdi ha ripercorso le tappe fondamentali della storia dei Saharawi, in passato sotto la colonizzazione della Spagna che ha lasciato il paese senza restituire sovranità al popolo. Il Marocco ha così potuto invadere il Sahara Occidentale, la terra dei Saharawi e cominciare una guerra terribile. I Saharawi hanno lasciato le loro case e si sono rifugiati nel deserto dove contavano di rimanere solo il tempo necessario per ritrovare la libertà perduta. Aspettano ormai da 30 anni che la comunità internazionale, lOnu, lEuropa, chiunque possa scrivere la parola fine a questa storia infinita trovi finalmente una soluzione.
Intanto i ragazzi Saharawi sono costretti a per un periodo di vacanza, a Porto San Giorgio hanno vissuto ad agosto un periodo di pace, qualche giorno da vivere con un clima più dolce, per momenti di mare, amicizia, solidarietà coordinati da Cristina Totò. I sangiorgesi sono stati protagonisti di una vera gara di solidarietà, cittadini, associazioni di volontariato, amministratori comunali e commercianti si sono adoperati perché i ragazzi trascorressero una vacanza indimenticabile. Rossana Berini, tenendo sulle ginocchia una bella bimba Saharawi, scura di capelli ma con lo sguardo acceso e vivace, ha raccontato giorni di grande impegno ma pieni di emozioni, una ricchezza che non si può dimenticare.
A chiudere lincontro il presidente della provincia Massimo Rossi che ha parlato con trasporto dei Saharawi, assicurando tutto lappoggio possibile: Sono convinto che lincontro con realtà diverse ci consenta di interrogarci, di mettere in discussione il nostro stile di vita.
Il mio primo viaggio nel deserto lho vissuto con mia figlia che ha poi scelto di studiare cooperazione internazionale, vedere la sofferenza e la dignità in mezzo alla povertà le ha cambiato la vita. Gli interventi fatti per sostenere questo popolo sono unopportunità da cogliere per far crescere i nostri cittadini e costruire un mondo migliore a partire da noi.
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27/10/2004
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