Trasferta ascolana per i dipendenti della Foodinvest. Nella mattinata di martedì 28 ottobre le maestranze si rivolgeranno direttamente giudice e gli chiederanno con forza di esprimersi in merito al futuro dell'azienda e di farlo in fretta.

Intanto nella mattinata di lunedì 27 ottobre presso lo stabilimento di Porto d'Ascoli si è tenuta un'assemblea alla quale hanno aderito la Cisl e la Uil, la Cgil invece si è chiamata fuori. "Siamo stanchi di aspettare, vogliamo che la vicenda si risolva il più presto possibile". Questa è la sintesi delle varie voci che hanno animato l'incontro.

Ricordiamo che al momento sono tre le proposte arrivate per prendere in affitto l'Ex Surgela: dopo quella di Alessandro Pignoletti della Green garden, ci sono quelle di Domenico Tullii e di Vincenzo Ciulla della Vin food. Ed il giudice Raffaele Agostini è chiamato a pronunciarsi proprio in merito a quest'ultima offerta.

Le maestranze vogliono evitare quello che è accaduto per l'imprenditore piacentino dove per dare una risposta sono trascorsi ben sette mesi.

A "mettere fretta" al giudice c'è anche un altro fattore: venerdì scorso Ciulla tramite una lettera ha chiesto al Tribunale di esprimersi entro la giornata di martedì 28 ottobre. Se così non sarà l'imprenditore ritirerà la sua proposta di affitto, che è già stata accolta dal gruppo Malavolta attualmente proprietario della Foodinvest.

"Non possiamo più premetterci di sprecare tanto tempo -ha affermato Alberto Andreani della Cisl - andremo al Tribunale di Ascoli per sollecitare una decisione immediata. Altrimenti perderemo la semina dei piselli che per essere raccolti a maggio dovranno essere piantati entro dicembre".

La Cisl pone venerdì prossimo come termine ultimo della vicenda. Entro quella data i quattro commissari e il giudice dovrebbero essere pronti ad esprimersi sulle garanzie e il piano industriale presentato dalla Vin food.

I sindacati si sono riproposti anche di presentare una querela di parte su come è stata portata avanti la vicenda dell'ex Surgela.

Un altro nodo bollente è quello che riguarda il magazzino: si deve stabilire cosa se ne vuole fare, Ciulla lo ne ha stimato il valore in 800 mila euro, mentre Pignoletti aveva offerto 1 milione e 800 mila euro.

Durante l'incontro sindacale è partito qualche attacco verso le istituzioni locali. Troppo presto, e senza verificare, esse hanno sposato e sponsorizzato la proposta di Pignoletti. Un chiaro riferimento al presidente della Provincia Massimo Rossi e al sindaco Giovanni Gaspari che fino alla fine, l'ultimo incontro si è svolto il 10 settembre scorso, hanno cercato di sostenere l'imprenditore piacentino.

Al momento c'è un unico punto fermo: dal 2 maggio 2008 ben 83 dipendenti si trovano in cassa integrazione ed ora la loro azienda rischia il fallimento.