Notizie inesatte e discorsi senza fondamento. Così risponde Elisabetta Baldassarri, assessore ai Servizi sociali, alle accuse dal consigliere di minoranza, Maria Lina Vitturini, che mette in discussione la gestione dell’asilo nido: “Forse il consigliere Vitturini, che pure ha ricoperto l’incarico di assessore alla cultura, non conosce qual era la situazione del nido fino all’anno scorso e non è a conoscenza nemmeno della normativa della Regione Marche (ex L.R. 9/03) sulle strutture ed i servizi per l’infanzia e l’adolescenza.

Fino al 2003, il rapporto educatore-bambino era di 1 a 6, quindi il numero di bambini ammessi al nido non era di 38, come erroneamente afferma il consigliere, bensì di 30. Attualmente il numero di bambini ammesso è salito a 38 perché la nuova legge regionale del 2003 ha stabilito un nuovo rapporto educatore-bambino (1 a 7).  Probabilmente il personale era sottoutilizzato negli anni precedenti, visto che i posti disponibili erano 30 ed erano presenti ugualmente 7 educatrici, 1 cuoca e 2 operatrici di appoggio.

Le informazioni in possesso della Vitturini sono, come spesso accade, inesatte e fuorvianti, giacché attualmente i bambini iscritti al nido non sono certo 27, così come da lei dichiarato, bensì 32: ovvio si tratta di bambini nella fascia di età 0-3 anni, per cui alcuni potrebbero non essere temporaneamente presenti perché “malati”, credo sia normale per bambini così piccoli. Per quanto riguarda le rette, nel Comune di Fermo e anche altrove in realtà non c’è diversificazione secondo le fasce di reddito ma un’unica fascia.

Questo è un anno di transizione, come più volte detto anche alle famiglie, perché dall’anno prossimo anche le fasce di reddito scompariranno e sarà attribuito a ciascuna famiglia una retta personalizzata in base all’ISEE: questa modalità sicuramente agevolerà anche le famiglie con reddito intermedio e ci sarà in ogni caso una valutazione più equa della situazione economica della famiglia, cosa non possibile quest’anno visto che l’ISEE non è mai stato applicato nel nostro comune per l’asilo nido.

Le uniche soluzioni della Vitturini sono abbassare le rette o privatizzare, anche in questo caso credo che si tratti di una valutazione del tutto semplicistica, visto che l’intento di questo regolamento era quello di favorire le famiglie con disagio sociale ed economico riducendo molto le rette per questi nuclei, aumentando il numero delle fasce di reddito rispetto a quelle precedenti (da 3 a 6) ed incrementando le rette dei redditi più alti.

Vorrei sottolineare inoltre che il regolamento del nido è stato più volte discusso all’interno della maggioranza e nel corso delle commissioni consiliari precedenti il Consiglio, commissioni a cui la Vetturini non ha mai partecipato, mentre erano presenti altri consiglieri di minoranza che hanno sostenuto pienamente la proposta dell’assessorato di diversificare le fasce a vantaggio delle famiglie deboli.

Un'altra cosa: ci sono attualmente 4 bambini (non 1 come dichiarato dalla Vetturini) che usufruiscono della retta più bassa e 5 esoneri dal pagamento legati a forte disagio economico della famiglia. Inoltre, e questo forse il consigliere Vetturini non lo sa, sono presenti diverse famiglie formate da 1 solo genitore cui, come da regolamento, è stato attribuito un punteggio elevato in graduatoria per favorire l’inserimento e la possibilità per il genitore di lavorare.

Trovo invece molto grave parlare di favorire gli stranieri, è un’accusa miope visto che in realtà sono spesso gli stranieri ad avere difficoltà di accesso ai servizi e il regolamento intende favorire l’inserimento di soggetti deboli, a prescindere, al contrario di quanto insinua la Vetturini, dalla cittadinanza della famiglia che fa richiesta del servizio.

Vorrei concludere con una domanda al consigliere Vitturini: perchè queste accuse arrivano oggi, dopo l’approvazione di un Regolamento che era fermo dal 1991 e su cui nessuno nella precedente Amministrazione aveva mai lavorato?”.