Numero speciale di "Marche" dedicato alla montagna
Ascoli Piceno | ANCONA - Per la fine dell'Anno Internazionale delle Montagne presenta un'attenta analisi, con statistiche, dei territori interni.
Scrive sulla rivista Vito D'Ambrosio, il presidente della Regione: "La montagna marchigiana non è territorio di disagio sociale essa è integrata nello sviluppo economico e sociale della regione e, a differenza di altre simili aree del paese, non è contrassegnata da fenomeni di spopolamento o di regressione della crescita".
Prosegue D'Ambrosio nell'articolo: "Nelle aree montane, infatti abita il 23,6% della popolazione marchigiana e il 24% delle famiglie. Nell'ultimo trentennio vi è stata una flessione della popolazione del 3,10%, ma dal 1991 si è registrata un'inversione di tendenza (+0,66%) L 'analisi demografica mette in luce non lo spopolamento, ma una diminuzione di popolazione in tutti i piccoli centri delle Marche, non solo montani. Altro dato interessante - prosegue il presidente - è il numero di stranieri,il 27,3%, che testimonia come quest'area sia interessata da un investimento importante: l'insediamento dell'immigrazione, un fattore che promuove sviluppo umano, sociale e economico".
Conferma di un'adeguata politica regionale nei confronti di tutto il territorio è anche l'andamento positivo legato al mondo della produzione. "Il 22,9% delle imprese (30.339 unità) afferma Vito D'Ambrosio - è localizzato in montagna; gli addetti sono il 22,6% (132.112); la dimensione media delle unità locali è passata, tra il '91 e il 2001, dal 4,1 a 4,4%, marcando un aumento che è stato più consistente nei comuni montani".
Maria Assunta Paci la presidente dell'Uncem regionale, sottolinea come si stia affermando una nuova visione culturale delle politiche d'intervento scrive anche lei in un approfondimento: "viste in un'ottica d' insieme e non più separate dal resto del territorio regionale, che si basa sul concetto di mondanità inteso come protagonismo delle comunità locali, dei valori e dei caratteri specifici di questi territori. Essi possono dunque diventare un laboratorio - ha aggiunto - in cui cicli produttivi e imprese, centralità della persona e della famiglia, servizi adeguati, welfare, tradizione e innovazione hanno la possibilità di creare davvero uno sviluppo sostenibile e durevole".
Nell'articolo di "Marche"sono riportati anche i dati relativi agli investimenti in montagna nel 2002/2003. Tra i tanti interventi fondamentali sono i servizi su Camerino, Cingoli, Urbino, Fonte Avellana, Amandola e Fabriano. Nella conclusione della rivista, che normalmente raggiunge una tiratura di 25.000 copie, è inserita, inoltre, un'appendice statistica curata dal Servizio Sistema Informativo Statistico della Regione Marche.
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29/10/2003
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