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Un “New deal” per il Centro Storico di Ascoli Piceno

Ascoli Piceno | Le proposte di Nazzareno Firmani.

di Nazzareno Firmani *

Sono passati solo pochi mesi da quando alcuni esponenti del centrodestra cittadino si pronunciavano favorevolmente alla pedonalizzazione del centro storico. Oggi tutto tace.
La discussione su di un tema così rilevante si è spenta immediatamente come un fuoco di paglia.

Dopo quattro anni di Celani il centro storico è desertificato ed il comparto commerciale è ormai al collasso. Il Piano sosta sta rendendo la vita impossibile ai residenti. Tutti i parcheggi non sono più governati dal Comune di Ascoli Piceno, ma sono in concessione ad una società per azioni: la SABA Italia.

Il Piano marketing, tanto atteso, è rimasto inattuato, così come il Piano di arredo urbano giace da anni nei cassetti del Comune. Si sta raschiando un'involuzione demografica senza precedenti. Il richiamo delle categorie dei commercianti, delle associazioni e dei Comitati dei cittadini è incessante e angoscioso, ma il Sindaco tace.  Un silenzio assordante il suo, mentre gli Assessori litigano, per mezzo stampa, in merito alla ricollocazione del mercato a Piazza Arringo.

Un Sindaco che ha già affermato di volere una riapertura di Piazza Arringo nei due sensi di marcia.  Questa è l'unica cosa chiara che ha in testa Celani per il Centro storico. Tanto chiara da concepire l'architettura della piazza con un'enorme sede stradale. Un'autostrada a tre corsie che in parte finisce contro la facciata del Duomo e che giorno dopo giorno sta prendendo forma tra lo stupore generale.

Tutto questo lascia perplessi, ma è opportuno non lasciar cadere la possibilità di riaffrontare una questione ancora oggi tanto importante.  E' venuto il momento di scegliere e la decisione su Piazza Arringo non sarà indifferente per il futuro del Centro storico. Oggi è ancora possibile pedonalizzare  Piazza Arringo, una piazza che diventerebbe un luogo di pregio, utile per il rilancio dell'attività turistica, commerciale e sociale della città.

Un luogo dove ritrovare un commercio di qualità con servizi di ristorazione con i tavoli all'aperto, uno spazio di aggregazione alternativo per gli stessi ascolani. Una seconda piazza  importante per il visitatore che trova un vasto contesto culturale con  i musei, la cattedrale e il palazzo del Comune. Questa, è un'occasione che non deve sfuggire e rispetto alla quale è possibile trovare la più ampia convergenza politica e programmatica.
Sicuramente, questo non può e non deve diventare un fatto isolato, ma la chiusura al traffico di questa piazza deve essere concomitante ad un'azione realistica e "a tutto campo" sul centro storico. 

Abbassare il costo della sosta, mantenere l'asse di percorrenza su via Trieste, rivedere la convenzione con la SABA per avvantaggiare residenti e commercianti e attivare il bus navetta di collegamento da e per il parcheggio ex GIL sono iniziative concrete da attivare subito senza i tempi biblici ai quali la dirigenza locale ci ha abituato. Sicuramente le iniziative sulla circolazione e sulla sosta devono essere immediatamente  accompagnate da interventi di sostegno economico al comparto commerciale, coerentemente alle previsioni del Piano Marketing e del Piano di arredo urbano.

Chiudere Piazza Arringo al traffico attivando contemporaneamente le opportune iniziative di sostegno per il commercio e per una migliore qualità della vita dei residenti è un'occasione che non deve sfuggirci ancora una volta. Occorre subito un "New deal" per il Centro storico ascolano per il quale è possibile trovare la più larga convergenza politica e programmatica per contrastare una crisi che altrimenti diverrà strutturale.

*Vice Presidente del Consiglio Comunale

29/10/2003





        
  



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