La destinazione d' uso delle aree di Casabianca di Fermo è stata decisa nel 1964, con un piano d'attuazione specifico, successivamente oggetto di modifiche mediante varianti generali al PRG. L'ultima è quella del 2000-2006. Per questo, secondo l'opinione della Amministrazione Comunale fermana, le critiche del consigliere d'opposizione Sandro Vallasciani, apparse oggi sulla stampa locale, crollano da sole se si considera il fatto che nel 2000, facendo parte della maggioranza, poteva tranquillamente intervenire sulla vicenda. I fatti purtroppo dimostrano il contrario. Il comune di Fermo, si legge in un comunicato, sta affrontando seriamente e in modo responsabile questa vicenda.

La prima fase ha riguardato il blocco delle licenze e l'apertura di un tavolo di concertazione con i proprietari in cerca di una soluzione alternativa. Va precisato, specifica il comunicato, che i privati hanno dei diritti ben precisi acquisiti sui lotti in questione. Un eventuale atto d'imperio da parte dell'Amministrazione sarebbe solo fonte di contenziosi e di dispendio di finanze pubbliche. La proposta per la quale si stava lavorando consiste nella costruzione di un solo albergo, invece dei quattro originariamente previsti.

A questo si aggiungono aree residenziali, commerciali, di servizi ai cittadini, riqualificazione delle aree verdi e un'area di circa 10.000 metri quadrati da adibire a parcheggi al di là della linea ferroviaria con sottopasso pedonale. Per poter arrivare ad un costruttivo accordo con i privati, anticipa il comunicato, il Sindaco di Fermo, Saturnino Di Ruscio, parteciperà all'assemblea sul tema "Casabianca, quali prospettive turistiche?", il 6 novembre alla Sala Convegni dell'Hotel Royal di Casabianca, per confrontarsi con la cittadinanza con tutte le forze politiche e sociali.