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Inizia la stagione teatrale al Ventidio Basso

Ascoli Piceno | Il primo appuntamento è per mercoledì sei ottobre alle venti e trenta

di Federico Biondi

La scenografia dell'Avaro

La rappresentazione dell’Avaro di Moliere tradotto da Cesare Garboli, con la partecipazione e la regia di Gabriele Lavia e con gli attori  Gianni Delellis, Marco Cavicchioli, Giancarlo Condè, Lorenzo Lavia e Manuela Maletta andrà in scena al Teatro Ventidio Basso mercoledì sei ottobre alle venti e trenta.
 
Lo spettacolo sarà riproposto nei giorni di giovedì sette, venerdì otto e sabato nove ottobre alle venti e trenta.
 
Un appuntamento fortemente voluto dall’amministrazione comunale per iniziare nei migliori dei modi la “Stagione di Prosa”. Un’opera teatrale con una delle più significative e profonde rappresentazioni di Moliere, che al suo tempo non ebbe successo ma che condusse l’autore all’ultimo capolavoro “Il malato immaginario”.
 
Una riflessione sulla morte e la voglia di vivere, di rincorrere la vita.
 
Moliere quando ha scritto l’Avaro era malato di tisi e in questa rappresentazione ha fatto entrare dentro la finzione del personaggio la realtà della sua malattia. L’avarizia è un vizio capitale e Arpagone (protagonista) è avaro.
 
Vive come un pezzente e possedendo il potere del denaro vuole fare paura ai suoi cari ma anche alla morte...vuole prendersi gioco della morte comprando una giovane donna e diventare giovane. L’Arpagone di Lavia si immerge in una scena interiore, non in una scena di superficie, andando a carpire la profonda drammaturgia dell’opera di Moliere.
 
Il maestro Lavia è contento di andare in scena al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno, “il nostro spettacolo ha bisogno di teatri e il Ventidio Basso è un teatro all’Italiana – aggiunge – il teatro si occupa del pensiero. Il pensiero nato in occidente sotto forma di dialogo è declamato di fronte alla moltitudine: due persone in platea sono la  moltitudine”.

05/10/2004





        
  



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