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Sui sentieri degli Agrumeti Storici Piceni, a Grottammare, un Convegno.

Grottammare | Un Convegno – sabato 8 ottobre – nel Vecchio Incasato cittadino, inoltrandosi nei sentieri tematici evocati dagli Agrumeti Storici Piceni, ne approfondirà sotto vari profili e versanti, prospettive culturali e tecniche, di recupero e valorizzazione.

di Umberto Sgattoni

Giardini d'Agrumi sull'Adriatico. Prospettive di recupero e di valorizzazione.

Questo il tema sul quale si focalizzerà il Convegno che si terrà sabato 8 ottobre, nel Vecchio Incasato di Grottammare, presso il Teatro dell'Arancio.

"Un'intera giornata dedicata agli Agrumeti Storici;" - ha affermato visibilmente soddisfatto il Sindaco prof. Enrico Piergallini - "come Amministrazione Comunale siamo lieti di presentare un'iniziativa laboriosa e certamente interessante, che volge l'attenzione e posa lo sguardo su un'essenza profondamente radicata nel Territorio e che è simbolicamente legata e strettamente connessa alla nostra Città" (ndr nello Stemma Comunale grottese, sono presenti due piante d'arancio).

Un Convegno, che il Primo Cittadino ha inteso ascrivere a quella serie più complessiva di iniziative tese e rivolte alla riscoperta del comune patrimonio storico culturale.

Un impegno - quello della scoperta, riscoperta, ricerca ed approfondimento storico culturale - "da sempre attivo in Città", ci ha tenuto a precisare il prof. Piergallini, nella sua prolusione.

"Ma che" - non ha nascosto con orgoglio e compiacimento il Piergallini (che oltre ad essere Sindaco è anche Assessore alla Formazione ed ai Talenti) - "negli ultimi anni si è per giunta segnalata", per quella che lo stesso Sindaco non ha esitato a definire "la frequenza degli interventi".

Frequenza degli Interventi.

"Il Bagno della Regina, i resti di Porta Maggiore e questa stessa iniziativa che stiamo presentando" - ha rimarcato proseguendo nel suo articolato ragionamento il prof. Piergallini - "potrebbero apparentemente sembrare iniziative lontane fra loro; ed invece, hanno alla base la stessa radice".

Evidentemente nella sua considerazione, il Sindaco voleva alludere a tutto il contesto che, naturalmente - sia sotto il profilo urbanistico che in altri ambiti di intervento - simili iniziative hanno la potenzialità e la capacità di innescare e mettere in moto.

Dunque, iniziative apparentemente lontane, ma con un filo conduttore che - soltanto chi vuole ignorarlo - non intravederebbe.

Il Sindaco Piergallini, coerentemente in linea con quanto espresso nella conferenza stampa odierna - e questo lo diciamo per inciso - in occasione di un recente appuntamento culturale, aveva avuto modo di rimarcare come "il valore sociale ed aggregativo dei beni culturali" e quello inerente a questioni e a temi identitari, possano essere (nonché rappresentare) "una nuova Formula Partecipativa della Politica di Grottammare".

Auspicava dunque e delineava, un approccio ben definito che intenda conciliare politica e cultura e ne faccia per così dire - un asse ed un tratto peculiare degli obiettivi che l'Amministrazione Comunale si pone e si propone per la Città.

Nel caso specifico, il Convegno si produrrà in una articolata riflessione d'insieme sul tema dell'Agrumicoltura Storica Picena: di carattere culturale e tecnico nel corso della mattinata; e, nel pomeriggio - attraverso una tavola rotonda con tecnici, intellettuali, autorevoli esponenti del mondo della politica e della cultura - invece, saggerà e sonderà il terreno ed i margini, sulla fattibilità di una proposta di legge regionale, volta al recupero ed alla valorizzazione delle agrumiere storiche del Comprensorio Piceno. (Significativa, in tal senso, la presenza dell'On. Paolo Russo, già Presidente della Commissione Agricoltura alla Camera dei Deputati e del Consigliere Regionale Fabio Urbinati).

Da parte sua, il dottor Lorenzo Rossi - Assessore alle Attività Produttive - ha salutato con favore l'evento: d'un lato ritenendolo di rilievo ed importante, non soltanto per la riflessione culturale e scientifica che sviluppa, ma anche per le prospettive di recupero e di valorizzazione dell'Agrumicoltura Picena; dall'altro, perché "la presenza della Politica, nell'ambito e nel contesto dell'evento" - ha precisato l'Assessore - "non sarà pura passerella, ma testimonianza concreta dell'impegno e dell'approfondimento di una tematica che può offrire anche prospettive interessanti di lavoro (sia in chiave turistica che in chiave produttiva, per quanto di nicchia) e di nuova proiezione".

L'evento culturale - oltre che a trovare il sostegno ed il patrocinio del Comune di Grottammare e della Regione Marche - vede quale fondamentale promotore del Convegno, l'Archeoclub di Cupra Marittima.

Il Convegno "Giardini d'Agrumi sull'Adriatico. Prospettive di recupero e di valorizzazione", si aprirà infatti, alle ore 9,30 di sabato 8 ottobre, presso il Teatro dell'Arancio, nel cuore del Vecchio Incasato di Grottammare, proprio con la presentazione del volume omonimo, pubblicazione coordinata dal prof. Vermiglio Ricci (Archeoclub d'Italia Sede di Cupra Marittima) e curata dal botanico Aurelio Manzi e dallo storico dell'arte Germano Vitelli.

Nell'illustrare la pubblicazione - edita per i tipi di Andrea Livi - il professor Ricci, si è innanzitutto soffermato sui prodromi e le ragioni del progetto; e cioè sulla scoperta di un interessante ambito di approfondimento culturale che - su base d'indagine litoranea e di prossimità collinare ("25 realtà sparse su un territorio profondamente ascolano ed in parte fermano") ha rivelato un panorama estremamente pregnante e significativo.

Il Ricci, ha altresì aggiunto e specificato come, il progetto editoriale, sia - in verità - strutturato in due volumi: il secondo dei quali - in una prossima e futura occasione culturale - vedrà quale oggetto di indagine ed approfondimento la tematica dei Giardini d'Agrumi nel Piceno-Adriatico e dell'agrumicoltura storica picena, analizzata e curata - nei suoi aspetti e sotto il profilo dei valori e contenuti architettonico-urbanistici e storico-archivistici - da Lucio Tomei e da Ambrogio Keoma.

Il proposito (e l'intento) - ha rivelato il Ricci - è quello di fornire un prezioso cofanetto, che affronti a tutto tondo un argomento storico-culturale di rilievo, particolarmente significativo per l'identità dell'intero Territorio.

Il volume che verrà invece presentato nella mattinata del Convegno di sabato - curato da Aurelio Manzi e da Germano Vitelli - si soffermerà ed indagherà precipuamente e specificatamente gli aspetti colturali degli Agrumeti del Piceno nonché la rappresentazione degli agrumi piceni nel'arte, nella letteratura e nella tradizione popolare.
(Per inciso, nell'ambito del programma della mattina, è prevista una visita all'Agrumiera Storica del Bacher).

"Sono sempre rimasto colpito ed affascinato dall'antica cultura agrumicola nel Territorio" - ha esordito il botanico Aurelio Manzi, nel suo intervento; il quale - poi - nell'annotare come tale pratica si segnali presente ed attiva sin dal '300 e nelle testimonianze lusinghiere di umanisti quali il Biondo e l'Alberti, ci ha pure tenuto a sottolineare come essa fosse stata favorita ed esaltata, non soltanto dalle favorevoli e propizie condizioni climatiche e morfologiche del Territorio, ma anche dagli investimenti (ed interventi) gentilizzi - peraltro particolarmente onerosi - e dall'attenzione riservatale dallo stesso Stato Fermano.

Un'agrumicoltura picena che, affondando le radici in un humus ed in una sapienza storicamente e culturalmente consolidata - ha sottolineato il Manzi - se da un lato ha certo reso caratteristici gli scorci e i tratti peculiari del nostro paesaggio, dall'altro, plausibilmente ha potuto favorire, nei suoi prodromi e nei suoi sviluppi, il vivaismo.

Da parte sua, lo storico dell'arte Germano Vitelli - pur rilevando come nella memoria collettiva si sia progressivamente ed evidentemente persa la coscienza e la consapevolezza piena di "quel che era e quel che c'era" nel nostro Territorio, nei secoli scorsi - ha tuttavia sottolineato come, sotto il profilo artistico ed iconografico, questa forte identità agronomica e paesaggistica locale, in maniera così peculiarmente e significativamente rappresentata dagli agrumi (e da ciò che essi simbolicamente e semanticamente possono evocare e significare) si sia comunque conservata in maniera considerevole e rilevante.
Basti pensare all'Adolfo De Carolis delle decorazioni nella Villa Costantini Brancadoro; o piuttosto al Giuseppe Pauri decoratore di chiese locali: non soltanto quello della Chiesa grottese dedicata a San Giovanni, nel vecchio incasato cittadino, ma anche quello che, nella Collegiata di S.Basso raffigura e presenta agrumi, nei loro evocativi, pregnanti e variegati aspetti simbolici.
"E ancora, per arrivare ai giorni nostri" - ha detto il Vitelli - "mi viene in mente Tullio Pericoli; ma anche - perché no - la rilevanza che gli agrumi hanno avuto nel Territorio in riferimento alle campagne promozionali delle spiagge", in relazione ai prodromi della vocazione e promozione turistica - "ma anche in cartoline d'epoca o testate giornalistiche, mi viene in mente" - ha proseguito il Vitelli - "Mare Piceno".

In conclusione, il Sindaco, nello sfogliare il volume, ha voluto citare una réclame - presente in una pubblicazione d'epoca - dell'Acqua d'Arancio (detta anche Acqua di Cacchio ndr): un distillato particolarmente indicato come tonico - realizzato da un'industria locale - nonché dalle qualità medicamentose.

"Giardini d'Agrumi sull'Adriatico": un libro, ma anche un convegno, presso il Teatro dell'Arancio - nel cuore del Paese Alto di Grottammare - sabato 8 ottobre, a partire dalle ore 9,30.

Un convegno, che inoltrandosi nei sentieri tematici evocati e proposti dagli Agrumeti Storici del Comprensorio Piceno, ne approfondirà - sotto vari profili e versanti multidisciplinari - le prospettive culturali, nonché le tecniche di recupero e valorizzazione.

"Questo" - hanno detto all'unisono e negli auspici Sindaco ed organizzatori e promotori dell'iniziativa -"non è che un punto di partenza".

06/10/2016





        
  



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