Pare che il ‘Caso Ballarin' sia arrivato al capolinea. La situazione di stallo che ha caratterizzato le ultime settimane si sarebbe sbloccata positivamente. Secondo alcune indiscrezioni i particolari della svolta dovrebbero essere annunciati domani, mercoledì 8 ottobre.

Il team di notai romani chiamati a sgarbugliare la matassa avrebbe quindi trovato la formula magica per infilarsi nelle pieghe della Legge Finanziaria del 2005 che, ricordiamo, pone un vincolo di inalienabilità decennale su qualsiasi bene passato di proprietà dal Demanio ad un Ente pubblico.

Nella fattispecie il Comune non avrebbe i requisiti di legge necessari per donare l'area alla Fondazione. L'inghippo si era creato proprio dal fatto che la Fondazione aveva posto come condicio sine qua non la donazione del vecchio stadio. Bernard Tschumi, dopo il consulto dei notai, avrebbe quindi disco verde per mettersi all'opera. Un'opera per la quale la Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno investirebbe circa 10 milioni di euro.

Al momento è difficile e improprio cimentarsi in previsioni che entrino nel merito del responso del pool notarile. Certamente si baserà su formule giuridico-amministrative di complicata comprensione per i non addetti ai lavori. La sostanza però sarebbe questa: il Comune dovrebbe rimanere proprietario dell'area, fornendo alla Fondazione specifiche garanzie sul fatto che, una volta conclusi e lavori e cessato il vincolo di inalienabilità, il monumento architettonico firmato dal geniale architetto franco-svizzero diventi a tutti gli effetti di proprietà dell'Ente attualmente presieduto da Marini Marini.

E' ancora troppo presto per sapere come evolverà la situazione. Quanto tempo impiegherà Tschumi per preparare un progetto? I residenti saranno ascoltati? Quando partiranno i lavori? Sono ancora domande premature. Comunque l'impressione è che nel giro di pochi giorni ci saranno importantissime novità. Non resta che aspettare.