Quante volte vuoi per la pressione dell’opinione pubblica e dei mass-media, vuoi perché ti viene imposto dalla situazione e dal ruolo istituzionale che si ricopre, si punta il dito e si giudica, senza però dare nel contempo un’alternativa  valida e concreta; anzi, in alcuni casi si avvalla con i fatti proprio l’oggetto della polemica.

È il caso ad esempio della legge sugli oratori, ripresa pochi giorni or sono dalla Prima Commissione consiliare della Regione Marche, riunitasi per esaminare la proposta della giunta regionale di prorogare per il 2004 il programma degli interventi a favore dei giovani tra i quali quelli previsti dalla legge regionale n. 46 del 1995 con gli stessi criteri di finanziamento seguiti per il triennio 2001-2003.

Risultato raggiunto: niente finanziamenti,  né per gli oratori, né per il sostegno alle politiche di prevenzione del disagio giovanile.

Questa decisione è stata resa nota dal consigliere regionale dell’ UDC  Francesco Massi con una sua comunicazione in cui si evidenzia come questo sia stato l’indirizzo unanime del centro sinistra, sottolineando la sua opposizione a nome della CDL, dichiarando “ poiché non è stata accolta la mia proposta di integrare i precedenti criteri del programma di interventi con nuove linee guida ed indirizzi utili a permettere domande di finanziamento almeno per alcune attività, da parte degli oratori e di istituti scolastici che operano contro il disagio giovanile”. Continua l’esponente regionale dell’ UDC “ non esiste in tutte le Marche un oratorio che dal 1995 ad oggi abbia usufruito di sostegno o benefici a i sensi della legge n. 46/1995, anche perché la regione non ha mai previsto criteri utili a tale scopo”.

Ad onor del vero c’e da precisare che la normativa regionale n. 46/1995 ha ad oggetto “ Promozione e coordinamento delle politiche di intervento in favore dei giovani e degli adolescenti”, dunque, la realtà dell’oratorio, non viene presa in considerazione.

Eppure, nel corso dell’incontro organizzato dall’Azione Cattolica Italiana, proprio sulla legge degli oratori, svoltosi, alcune settimane or sono, a San Benedetto del Tronto, presso il cine-teatro “Calabresi”, alla presenza del vice-presidente del Consiglio, On.le Gianfranco Fini, dell’arcivescovo di Genova, del presidente nazionale del CSI,  il Presidente della Regione Marche, Vito d’ Ambrosio a proposito degli oratori, da buon politico criticò il governo lamentandosi della mancanza di finanziamenti “ la legge nazionale riconosce la funzione sociale degli oratori ma non stanzia finanziamenti”, e sbandierò questa legge affermando che nella “Regione Marche, non c’è una legge specifica, ma è vigente la legge regionale n. 46/1995 che è già servita allo scopo e va ottimamente per il futuro...”

Alla luce dei recenti fatti, sembrerebbe che non sia così, visto che la prima consiliare regionale proprio recentemente ha riconfermato la linea di non sostenere gli oratori.

Ci si auspica, che si possa verificare la folgorazione sulla via di Damasco. Chi ha orecchi, intenda…