Da “verba volant” a “scripta manent”: dopo aver annunciato di voler “ripartire da zero” sul Piano Regolatore e di voler approfondire il merito di alcune dichiarazioni rese in consiglio comunale dal consigliere Antonio Felicetti (ora assessore), il neo presidente della commissione urbanistica Vincenzo Rosini ha convocato una riunione della commissione stessa, per venerdì 15 ottobre alle 20,30 (alle 21 la seconda convocazione), con quattro punti all’ordine del giorno, che danno seguito ad ognuno degli intendimenti che aveva manifestato al momento della sua recente nomina.

I quattro punti sono infatti i seguenti (con l’approvazione dei verbali e le varie ed eventuali che fanno sei): “cause di incompatibilità dei consiglieri comunali nell’esercizio delle proprie funzioni nella commissione consiliare assetto del territorio e nel consiglio comunale, in ordine alle procedure di adozione e approvazione della variante generale al PRG; dichiarazione del consigliere comunale prof. Antonio Felicetti espressa nel corso delle sedute del consiglio comunale del 20 e 22/09/2004, in merito ad ingerenze illegittime sulla progettazione della variante generale al PRG, con eventuali risvolti penali; ricognizione di tutti gli strumenti urbanistici di programmazione e pianificazione del territorio, adottati o adottandi, dal 1990 ad oggi; richiesta al tecnico incaricato della redazione della variante generale al PRG prof. Bellagamba, di rinvio della protocollazione del progetto del PRG al fine di consentirne i fisiologici passaggi in commissione consiliare assetto del territorio”.

Se la prima commissione piange, la terza non ride. Mercoledì 6 ottobre, infatti, si è dimesso come annunciato il presidente (facente funzione) della commissione bilancio Pino La Manna, appartenente al nuovo gruppo consiliare di Azione Indipendente.

La Manna ha motivato le sue dimissioni dicendo di voler “ripristinare le funzioni di presidente e di vicepresidente per il corretto funzionamento della commissione, la cui presidenza per prassi di garanzia, è stata sempre affidata all’opposizione”.

La Manna ha anche aggiunto che le sue dimissioni sono “irrevocabili e non hanno nessun intento politico (…); se l’amministrazione deve andare a casa,  ciò avverrà per una decisione politica e non per la mancata discussione del bilancio”.