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Università di Teramo vola su Stazione Spaziale Internazionale grazie alla navicella russa Soyuz.

Teramo | Nel 50esimo anniversario dell’Agenzia Spaziale Americana, Nasa, esperimento di scienziati teramani partirà sul razzo russo Soyuz TMA-13 con tre astronauti, domenica 12 ottobre 2008 alle ore 3 del mattino ora di Bajkonur in Kazakistan. L'attracco martedì.

di Nicola Facciolini

Il conto alla rovescia continua. Tutti i sistemi della navicella spaziale Soyuz TMA-13 sono "Ok". Domenica 12 ottobre, "Columbus Day", alle ore 3 del mattino, la navicella russa sarà lanciata nello spazio dalla base di Bajkonur in Kazakistan, alla volta della Stazione Spaziale Internazionale Iss.

A bordo anche l'Università di Teramo con l'esperimento "Roald".
Nel 50esimo anniversario della fondazione dell'Agenzia Spaziale Americana Nasa, ci sarà anche un esperimento scientifico dell'Università di Teramo sulla navicella spaziale Soyuz 17S che domenica 12 ottobre sarà sparata nello spazio orbitale terrestre alla volta della stazione Iss, autentico laboratorio spaziale permanente dell'umanità. Le Soyuz, si sa, sono astronavi potenti ed affidabili. E con la messa in parcheggio definitiva degli Space Shuttle dal 2010, saranno le uniche navicelle ad assicurare i collegamenti con la Iss. A meno di finanziamenti straodinari alla Nasa dell'ultimo minuto, vista la cronica mancanza di visione strategica nella politica spaziale nel vecchio continente che ha impedito di pianificare la costruzione di una navicella sostitutiva degli Shuttle americani! Con la nobile e celebre "eccezione" russa.

La Soyuz MA-13 vanta un equipaggio di veterani dello spazio, oltre al turista spaziale americano Richard Garriott: la navicella, infatti, sarà pilotata dal cosmonauta russo Yury Lonchakov e dall'astronauta Usa, Michael Fincke. La missione è denominata BIO-4, perché per la quarta volta nella storia porterà nello spazio un insieme di esperimenti biomedici. Quello dell'Ateneo di Teramo, di cui è responsabile scientifico Mauro Maccarrone, direttore del Dipartimento di Scienze biomediche comparate, è l'unico esperimento italiano a partecipare alla missione ed è anche l'unico su cellule umane.

Si tratta, infatti, dell'esperimento ROALD-Role Of Apoptosis in Lymphocyte Depression (Ruolo dell'apoptosi nella depressione linfocitica) che poretrà nello spazio alcune cellule linfocitarie, con lo scopo di verificare se la perdita delle difese immunitarie da sempre osservata negli astronauti sia dovuta ad apoptosi, ossia a una forma di morte programmata delle cellule immunitarie. «I risultati attesi dal ROALD - ha dichiarato Mauro Maccarrone, che seguirà la missione dalla base di Bajkonur - potrebbero chiarire alcuni dei meccanismi responsabili della ridotta capacità di risposta del nostro sistema immunitario, osservata ripetutamente in condizioni spaziali. Inoltre, potrebbero offrire spunti importanti per capire il deficit immunitario che si verifica nell'invecchiamento, di cui l'ambiente spaziale replica vari aspetti. Se così fosse - ha proseguito Maccarrone - si può immaginare di correggere questo meccanismo con una serie di interventi già possibili».

Dopo dodici giorni di permanenza sulla Stazione Spaziale Internazionale, BIO-4 tornerà sulla Terra a bordo dello Shuttle ULF-2 e, dopo aver raggiunto una base degli Stati Uniti ancora da individuare, l'esperimento ROALD sarà riconsegnato direttamente a Teramo, al professor Mauro Maccarrone. Al progetto di ricerca partecipa anche Natalia Battista, sempre dell'Ateneo di Teramo. Collaborano, inoltre, il Centro di Bio-Medicina Spaziale dell'Università di Roma Tor Vergata, il Laboratorio di Neurochimica dei lipidi del Centro Europeo di Ricerca sul Cervello-Fondazione Santa Lucia di Roma e il Dipartimento di Scienze fisiologiche, biochimiche e cellulari dell'Università di Sassari.

Il comandante Edward Michael "Mike" Fincke e l'ingegnere di volo Yury Valentinovich Lonchakov del 18esimo equipaggio della ISS, partiranno con la loro Soyuz TMA-13 alle ore 3 del mattino di domenica 12 ottobre per iniziare una missione di sei mesi nello spazio.

Con Fincke, un colonnello della Us Air Force, e Lonchakov, un colonnello dell'aviazione russa, volerà anche il turista spaziale Richard Garriott sotto contratto con l'Agenzia spaziale della Federazione russa. Garriott farà ritorno sulla Terra il prossimo 23 ottobre 2008 con i membri della Spedizione 17, il comandande Sergei Volkov e l'ingegnere di volo Oleg Kononenko, a bordo della Soyuz TMA-12. La 17esima spedizione era stata lanciata verso la Iss lo scorso 8 aprile.

Gli astronauti della Spedizione 18 saranno accolti dai colleghi della Spedizione 17, compreso l'astronauta Gregory E. Chamitoff, dopo un "inseguimento" spaziale di due giorni a bordo della Soyuz, subito dopo l'attracco della navicella russa al laboratorio orbitale permanente Iss, in programma martedì prossimo. Chamitoff fu lanciato sulla Iss con la missione Nasa dello Space Shuttle STS-124 Discovery dello scorso 31 maggio e si unì all'equipaggio della Spedizione 17.

Fincke, 41 anni, è alla sua seconda lunga permanenza sulla stazione spaziale. Lonchakov, 43 anni, si è laureato alla Orenburg Air Force Pilot School ed all'Accademia Zhukovski Air Force. E' un pilota di prima classe con più di 1.400 ore di volo sulle spalle, istruttore di lanci con il paracadute con all'attivo 526 salti nel vuoto.

Per saperne di più, per assistere in diretta al lancio e seguire le attività orbitali della Soyuz TMA-13 e della stazione Iss, collegatevi ai siti: "www.nasa.gov"
e "www.space.com" .

09/10/2008





        
  



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