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Riunione del Rotary Club con la Vedova di Carlo Urbani

| FABRIANO - Ricca di eventi la serata.

Intenso, vibrante e partecipato (più di sessanta i presenti) dedicato all’orgoglio rotariano, l’incontro messo a punto dal Club Altavallesina-Grotte Frasassi, ben condotto e giostrato dal giovane presidente Bruno Borioni.

Faticoso il suo compito giacché di carne al fuoco n’aveva molta: ospite la vedova di Carlo Urbani, la presentazione dei programmi per i venti anni della fondazione del Sodalizio e i cento di quello Internazionale oltre all’ingresso di un nuovo socio. Cornice dell’interessante serata, durante cui sono stati proiettati due video (uno sul rapporto tra Onu e Rotary, l’altro esplicativo su cosa è) e diapositive tematiche, la sala dell’Hotel Grotte di Genga, dove oltre alla signora Giuliana, presidente dell’Associazione intitolata al medico “eroe”, accompagnata dal tesoriere e amico d’infanzia del dottore di Cupramontana, Mauro Ragaini (rotariano di Jesi) è intervenuto tra gli altri il past governatore Giorgio Rossi e gli assistenti del Governatore Aldo CartucciA e Luciano Perini.

“Motivi d’orgoglio” ha commentato Rossi “il vostro Club ne ha molti, perché nel 1985 con padrino il governatore Maurizi, siete riusciti a creare un’importante, vivace e costruttiva realtà senza avere alle spalle una città, realizzando progetti validissimi quali quello per l’Albania finalizzato a diffondere la vaccinazione dei neonati contro l’epatite B”. Da questo positivo commento, Borioni, ha preso le mosse per costruire i momenti dell’iniziativa definita ”una serata pedagogico-celebrativa nel mese della Rotary Fondation, nata nel 1917” suddivisa in due tempi. “Carlo Urbani, pur non essendo stato rotariano – sono parole del presidente - va ricordato per il comportamento nel servire come la nostra Associazione, di cui va centrata la dimensione d’universalità”.

E qui ha proposto, servendosi anche d’immagini, il curriculum del medico che per primo individuò i pericoli derivanti dal virus della Sars, di cui poi mori il 29 marzo del 2003. Gli interventi della signora Giuliana e Ragaini, cui sono andati fondi del Club in favore dell’Associazione Italiana Carlo Urbani (realtà Onlus che raccoglie denaro da destinare a sconfiggere le malattie infettive e parassitarie nei paesi poveri) si sono rivelati particolarmente toccanti ed hanno permesso di approfondire la conoscenza di una figura d’alta levatura ed impegno.

“La vostra memoria – ha rilevato la vedova – conserva il suo ricordo d’uomo, medico e cittadino determinato nel costruire un mondo migliore, movendo dai valori ispirativi del Rotary che fa di un’intensa attività di servizio e dell’impegno umanitario i cardini fondanti”. Ragaini ha insistito “slanci ideali, forza interiore, impegno sociale, speciale sensibilità sviluppata nella professione, formazione cristiana vissuta con saggia laicità, simpatia di una persona che amava la vita, gli elementi caratterizzanti di chi sia dal segretario del Onu sia dalla massime cariche dello Stato è stato definito un eroe.

E’ sufficiente – ha aggiunto – fare bene il proprio dovere d’uomini, cittadini e professionisti, seguendo l’etica professionale e avendo come orizzonte il mondo, per proteggere e salvare migliaia di vite umane e trasformarsi appunto in eroe”. Conclusa questa prima fase Borioni, è entrato nella seconda, illustrando prima cronologicamente e con la proiezione di slides i cento anni del Rotary, sorto il 23 febbraio del 1905 a Chicago per opera dell’avvocato Paul Harris, oggi 1.219.000 sono i soci distribuiti in 166 paesi e poco meno di 32.000 i Club nel mondo.

Da qui è passato ad occuparsi dell’attività futura e quella già concretata. “262 i libri raccolti da destinare alle biblioteche dell’Albania e due le borse di studio per altrettanti studenti del paese delle aquile. Il prossimo 19 novembre è in programma la cena di beneficenza per lo Iom di Jesi, al circolo cittadino organizzata dal RC di questa città; pronto anche il programma dei Cavalieri rotariani dal Club di Gualdo Tadino. In dirittura d’arrivo il premio Mannucci ad Arcevia, cui saranno invitati a partecipare i giovani scultori delle Accademie del Distretto 2090”. Infine l’entrata di un nuovo socio, Claudio Spinelli di Fabriano.

A Fabrizio Mancinelli, prima della consegna del distintivo e del guidoncino, il compito di presentare l’ingegnere edile di 39 anni fabrianese che dopo un’esperienza d’insegnante, si dedica alla libera professione quale progettista e direttore dei lavori nel settore dell’edilizia e sicurezza del lavoro. Spinelli, è spostato ed ha una figlia, ama lo sport in particolare il calcio e segue con interesse attualità, politica ed economia.    

10/11/2004





        
  



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