Michelangelo Antonioni, Alessandro Blasetti, Libero Bizzarri. Si svolge nel segno di tre grandi autori del cinema documentario la giornata conclusiva del Premio Bizzarri.

Sabato 13 novembre il programma inizierà alle ore 8.15, Auditorium del Comune, con il convegno “Media ed Educazione”: un’iniziativa che si propone di dare impulso all’utilizzo del linguaggio cinematografico nella didattica. Saranno presentati vari cortometraggi realizzati da Università, Accademie e Scuole.

Le proiezioni dei corti in concorso riprenderanno il pomeriggio alle ore 15.00, sempre all’Auditorium, con “La zattera di sabbia” di Isabella Sandri, “Sulle tracce del gatto” di Andrea Caccia e “Visioni di case che crollano”, ultimo documentario del celebre scrittore Gianni Celati.

Alle ore 18.30, Auditorium del Comune, partirà il consueto omaggio a LIBERO BIZZARRI, con due documentari. “Ballata per il Che” (1968), un ritratto di Ernesto Che Guevara come simbolo della cultura contemporanea, e “Lucania dentro di noi” (1967), un montaggio alternato che associa i quadri di Carlo Levi e la realtà lucana: paesaggi, volti, gesti, animali…

Seguirà il corto-documentario “Ippodromi all’alba”, diretto da ALESSANDRO BLASETTI, uno dei Padri del cinema italiano. Girato nel 1950 e restaurato nel 2002, “Ippodromi all’alba” è un ritratto dell’affascinante pianeta delle corse dei cavalli negli ippodromi romani, struggente fotografia di una società nella quale un quadrupede poteva essere più famoso e amato di un calciatore. Blasetti filma un microcosmo senza tempo, centrando quanto di arcano e di epico è contenuto nel mondo dell’ippica.

Concluderà la trilogia sui grandi autori del cinema documentario due storici filmati realizzati da Antonioni: “Sicilia” (1997), e “Noto Mandorli Vulcano” (1993). Cinque momenti, cinque sguardi di Antonioni sulla Sicilia: un ritorno a Noto, uno dei luoghi resi celebri dal film “L’avventura”, il capolavoro che girò nel 1960; una visione inquietante delle eruzioni di Stromboli e Vulcano; il carnevale di Acireale: le immagini dolci e riposanti dei mandorli fioriti sulle colline di Noto.

Seguirà “Colpi di Luce” di Steve Della Casa e Matteo Spinola, un ritratto del mondo del cinema italiano degli anni ’50 e 60, con una carrellata sui più importanti divi di quel periodo d’oro.

Gina Lollobrigida insidiata da un giornalista con domande su una “scaramuccia” costata 18 milioni di lire tra lei e il suo giardiniere. Pier Paolo Pasolini contestato da Ordine Nuovo mentre è sulla passerella veneziana, Franco e Sergio Citti giovanissimi tra i fotografi della Mostra, l’Ercole Steve Reeves in tenuta da bagno, una danzatrice nera in esibizione sulla terrazza veneziana dell’Excelsior, Sophia Loren torera in un’arena a fianco di Luis Dominguin e poi, qualche fotogramma dopo, in visita alla Mirafiori di Torino. Mondanità, pranzi di gala e feste romane, dai livelli più bassi a quelli più alti. Vittorio De Sica, Federico Fellini, Orson Welles, Maria Callas, divi, star, cantanti, feste, manifestazioni, rally, salotti, Andreotti, pranzi, pubblicità, tic, prime nazionali, mondanità alta e bassa, soldi, ironia. E pochissima nostalgia.

Alle 21.30 si svolgerà la serata finale, quando il pubblico potrà finalmente conoscere i nomi dei documentari vincitori. Per la sezione ItaliaDoc, la Giuria assegnerà un 1° Premio di € 5.000, un 2° Premio di € 2.500, 2 Menzioni Speciali, il Premio della Giuria del Pubblico, il Premio “Andrea Pazienza” ed il Premio “Cineforum”. Per la sezione internazionale, previsto un 1° Premio è di 3.500 Euro.