I capigruppo consiliari del centro sinistra inoltrano una interpellanza

Ascoli Piceno | "Vogliamo sapere come è stata scelta una impresa privata Sato srl di Ascoli Piceno per costituire l'Associazione. Con quali criteri, con quali motivazioni e se è stata effettuata una selezione pubblica per coinvolgere eventuali altre società ed imprese"

Premesso, che in data 26 settembre 2005 si è riunito il Consiglio di Amministrazione della Piceno Gas Distribuzione S.r.l. per deliberare sulla partecipazione al bando di gara, ai sensi del D.Lgs.164/2000, promosso da Nucleo di Industrializzazione della Valli del Tronto, dell’Aso e del Tesino, per l’affidamento del servizio distribuzione gas metano nei Comuni di Ortezzano, Montalto delle Marche e Monte Vidon Combatte, e per la realizzazione dei lavori di completamento della rete dei Comuni di Monte Vidon Combatte, Montelparo e Monte Rinaldo.

Che i tre componenti del C.d.A. della Piceno Gas Distribuzione S.r.l. sono contemporaneamente componenti della giunta e del consiglio comunale di Ascoli Piceno.

Che, nel caso di aggiudicazione dell’appalto, il Presidente Tega sottolineava come questa ipotesi rappresenterebbe per la Società partecipata, una importante opportunità di sviluppo e una sicura ricaduta sotto il profilo economico in termini di crescita del fatturato.

Che lo stesso presidente fa presente, tuttavia, che la Società non ha i requisiti richiesti nel bando in ordine alla realizzazione dei lavori, per cui si rende necessario costituire un’Associazione Temporanea d’Impresa che possieda tali requisiti.

Che, su proposta del Presidente, il C.d.A. approva la costituzione di un ATI con l’impresa SATO S.r.l. motivando tale scelta univoca con il fatto che con la società SATO sono state attuate, in passato, iniziative analoghe e per la specifica professionalità e competenza.

Che il C.d.A. autorizza il Presidente a concordare con l’impresa SATO i termini dell’offerta comune, a presentarla, e, in caso di aggiudicazione, a gestire il rapporto contrattuale con committente ed a porre in essere tutto quanto necessario per l’adempimento delle prestazioni contenute nell’offerta.

Considerato che la Società Piceno Gas Distribuzione S.r.l. è una società a totale capitale pubblico di cui il Comune è unico socio, e che attualmente i tre componenti del C.d.A. rivestono anche incarichi elettivi quali assessori e consiglieri comunali di Ascoli Piceno, e visto l’interesse pubblico e la rilevanza economica dell’operazione nell’espletamento delle proprie funzioni di verifica e di controllo, si chiede di sapere:

Quali erano i requisiti stabiliti dal bando pubblico dei tre Comuni non in possesso dalla Piceno Gas Distribuzione S.r.l, che hanno indotto la società ad individuare, per la costituzione di un’ATI, la SATO S.r.l. in possesso, invece, dei relativi requisiti.
Come è avvenuta l’individuazione della SATO S.r.l., quale impresa da coinvolgere in un’ATI, in quanto il richiamo sia alla specifica professionalità sia alla competenza risultano motivi scarsi e insufficienti, in quanto nel settore altre imprese ascolane possono presentare tali identiche requisiti e condizioni dimostrate sul campo.
Se esiste un atto di definizione d’indirizzi, approvato dal C.d.A., per l’individuazione dei requisiti, delle caratteristiche, delle modalità e degli standard minimi nell’eventualità di stabilire rapporti economici con soggetti terzi, in vista anche dell’apertura dei privati alla società.
Nel proporre la SATO S.r.l. quale società per costituire un’ATI, quali sono state, in passato, le iniziative analoghe attuate con questa società, ovvero, se ci sono state altre costituzioni di ATI tra la Piceno Gas Distribuzione S.r.l. e la SATO S.r.l.
Se, a risposta affermativa, quante Associazioni Temporanea d’Impresa sono state costituite con la SATO e per partecipare a quali bandi pubblici per affidamenti del servizio di distribuzione del gas metano.
Se, a risposta negativa, non si ritiene fuorviante ed ingannevole la dichiarazione del C.d.A. della Piceo Gas Distribuzione quando, per costituire l’ATI, si individua la SATO in quanto in passato si sono attuate iniziative analoghe.
Se non si ritiene inopportuno prescegliere, in assenza di una regolare e trasparente selezione pubblica tra tutte le ditte in possesso di idonee caratteristiche per rispondere a tali gare, come socio in ATI una ditta già impegnata nella gestione calore degli impianti termici degli edifici comunali, e concorre in gara insieme ad altre imprese per la gestione calore degli impianti comunali dei prossimi anni.
Come avviene e come si esercita, da parte del Comune, il potere di controllo e di vigilanza su una sua società partecipata, durante operazioni economiche di così vitale importanza per il fatturato della società, per il riscontro economico dell’unico socio detentore del capitale, e per i rapporti verso terzi.