Leggo che le mie dimissioni sarebbero state determinate dall'incrinarsi dei rapporti fra Fondazione CARISAP e CUP e che la questione della provincia di Fermo sarebbe solo una copertura. Si tratta di una grossa sciocchezza e di pura disinformazione. Voler ritenere che la questione dell'istituzione della provincia di Fermo sia solo un paravento per nascondere chissà quali giochi di retrobottega è innanzitutto una mistificazione della realtà e, quel che è peggio in questo momento, una dissennata sottovalutazione del problema, se non un tentativo di indirizzare l'attenzione dell'opinione pubblica verso un falso bersaglio.

Smentisco pertanto in maniera categorica e senza tema di smentite che vi sia stata una "vivace seduta del consiglio di amministrazione del Consorzio per nominare l'ultimo componente". Peraltro non vi sarebbe stato nessun motivo per una riunione de genere. In base alla convenzione recentemente stipulata, la Fondazione CARISAP ha il diritto di nominare un proprio consigliere di amministrazione del CUP e sono lieto che lo farà in assoluta e legittima autonomia. Quindi non una indebita pretesa o una interferenza, ma un diritto pieno e pacifico, in base ad una norma statutaria del CUP, il tutto sancito in un documento ufficiale che è da tempo di pubblico dominio, in quanto distribuito alla stampa in occasione della sua sottoscrizione.

Non ritengo che l'istituzione di una nuova facoltà universitaria a San Benedetto del Tronto sia una "ingerenza" o che sul tema vi siano state ingerenze di sorta da parte di qualcuno. Si tratta invece di un intervento necessario e opportuno, da tempo inserito in programmi e bilanci formalmente approvati dall'assemblea del CUP.

Il rapporto fra le due istituzioni è saldo, indiscutibile e duraturo, perché fondato su programmi condivisi e concordati per lo sviluppo del sistema di formazione universitaria nel territorio provinciale, quello mio personale con il presidente Marini Marini è cordiale e  amichevole come sempre.