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Steat: i sindaci del Pd invitano al lavoro di squadra

Sant'Elpidio a Mare | Achilli, Andrenacci e Mezzanotte parlano dellle posizioni del collega Di Ruscio: "Meglio un Cda a 5 componenti, e dire no alla ricapitalizzazione della società è incomprensibile"

Sulla questione Steat, tanto dibattuta nei giorni scorsi, intervengono in coro i sindaci di Sant'Elpidio a Mare, Porto Sant'Elpidio e Montegiorgio Alessandro Mezzanotte, Mario Andrenacci e Luciano Achilli: "Tutti noi conosciamo Saturnino Di Ruscio quale persona democratica - esordiscono i tre primi cittadini riguardo al collega fermano - ed in quanto tale disponibile al colloquio diretto e consapevole che il confronto è uno strumento indispensabile di democrazia partecipativa".

"Il Sindaco Di Ruscio spiega le ragioni che lo hanno indotto a fare determinate scelte, affermando che il suo intento è quello di tutelare tutti i sindaci della nuova provincia offrendo l'opportunità di una più attenta riflessione e la possibilità di concordare con gli stessi il nominativo del secondo consigliere di amministrazione.

"Nessuno di noi, però - fanno notare Andrenacci, Mezzanotte e Achilli - è stato informato per tempo sull'eventualità di concordare preventivamente la nomina del consigliere e, a questa mancanza, non riusciamo ancora a dare un perché soprattutto se consideriamo che la nuova Provincia dovrebbe essere costruita su fondamenta ben solide grazie al coinvolgimento di tutti i Comuni che ad essa fanno parte".

"Lo stesso dietrofront sulla ricapitalizzazione della Steat - attaccano i tre sindaci del Pd - è un gesto incomprensibile soprattutto alla luce della disponibilità della Provincia di Ascoli Piceno a farsene carico con la quota più consistente pari al 60% dell'intero capitale. Tutti noi riteniamo che l'aumento del capitale sociale sia indispensabile per promuovere lo sviluppo dell'azienda garantendo, così, alla stessa la possibilità di fare nuovi investimenti".

"Se non vogliamo che la nuova Provincia nasca su un cumulo di macerie - si conclude - dobbiamo mostrare un comportamento più costruttivo tra Comuni, ma anche verso gli enti sovraordinati, considerando, anche, la possibilità che un CdA a 5 membri, a parità di spesa, possa meglio rappresentare le esigenze di un territorio molto vasto come quello fermano. Ci sono tre modi di fare le cose: giuste, sbagliate e a modo proprio. Se vogliamo realizzare il primo scopo, inevitabile è farlo tutti...insieme".

13/11/2007





        
  



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