Un itinerario di straodinaria suggestione che porterà i due “compagni di viaggio” ad affrontare quasi 25mila chilometri.

 

Si tratta di Alessio Corradini, 24enne laureando e fotografo di Fermo e Luca Marani 42enne giornalista, ex ristoratore e freelance di Porto San Giorgio che affronteranno l’avventura in sella ad una moto BMW R 100 Gs (Corradini) e ad una Honda Transalp 650 (Marani) attraverso strade impervie, altitudini da capogiro e climi dal torrido al glaciale, dormendo in tenda nei sacchi a pelo.

 

Porteranno tutto il necessario (compresi pneumatici di ricambio perché là non si trovano di quella misura) sulle loro moto che sono già partite ieri via mare.

 

“Beh si, anche – ci conferma Alessio che con il similare viaggio affettuato nel ’51 da Ernesto Guevara, ha in comune anche l’età, l’essere in procinto di laurearsi e la passione per la moto – Ho tanta voglia di scoprire il mondo oltre ad essere un motociclista appassionato che fa in sella almeno 50.000 km l’anno, anche se non sono mai andato oltre l’Europa. Ed anche l’interesse di ripercorrere il tragitto di Guevara. La scintilla è scoccata proprio dopo aver letto il libro dal quale è poi scaturito il film ‘I diari della motocicletta’. C’è quindi un piacere di guida, importante, unito a quello di conoscere luoghi nuovi. Vorrei anche realizzare un libro fotografico di questo viaggio che sicuramente ci metterà di fronte a difficoltà tecniche e pratiche.” 

 

“Affronto quest’avventura – ci dice Luca – per una serie di motivazioni: mettersi in gioco, cercare i propri limiti, conoscere la cultura, la vita degli altri popoli non filtrate da tour operator, essere da soli a contatto con la grandezza della natura. Tutto ciò rende questo viaggio carico di significati e ricchissimo di emozioni, di sensazioni, di cose che, sento, bisogna vivere. Le Ande, i siti millenari vengono descritti come magici, mitici… spero di provare l’emozione di poter fermare la storia ma anche quella di ripercorrere cammini affrontati prima di noi da uomini come Ernesto Guevara prima di diventare il Che. Il piacere è quello di fare la conoscenza autentica di usi, costumi, civiltà. I significati profondi riguardano la sfida con se stessi, il gusto di fare cose fuori dall’ordinario, provare ebrezze particolari. C’è poi, anche per me, la grande passione per la moto che è l’unico mezzo che ti permette di affrontare lunghi viaggi facendoti sentire parte della natura. Spero di riuscire a raccontare tutto questo in un reportage.”

 

Ecco intanto l’itinerario:

da Buenos Aires, dirigeranno a sud verso la Terra del Fuoco, attraverso la Patagonia con varie tappe tra cui il grande ghiacciaio “Perito Moreno” fino ad arrivare nella città di Ushuaia, dove i cartelli indicano che si è “alla fine del mondo”. E’ quello infatti l’ultimo insediamento umano prima degli immensi ghiacciai dell’Artide. Dopo aver salutato i pinguini ed essere passati dal clima pressochè estivo del nord dell’Argentina a quello glaciale, i due motociclisti risaliranno per la Cordigliera Patagonica per entrare in territorio Cileno sino a Santiago e ancora più a nord, nel deserto di Atacama. Da lì penetreranno in Bolivia, nella Cordigliera delle Ande che attraverseranno per centianaia di chilometri senza mai scendere sotto i 3.500/4000 metri di altitudine.

Lungo il percorso li attendono alcuni tra gli spettacoli naturali più entusiasmanti, più estremi e ricchi di primati del pianeta: il “Salar de Uyuni”, uno dei laghi salati più estesi dove, a perdita d’occhio è solo sale; La Paz con i suoi 3.800 metri di altezza che ne fanno la capitale più alta del mondo e il lago Titicaca anch’esso il più alto del mondo costeggiando il quale lasceranno la Bolivia per entrare in Perù.

Qui si ritroveranno nel cuore della mitica civiltà Inca con Cuzco, capitale dell’impero Inca e il misterioso sito di Machu Picchu fino a Nazca, località dove pare non piova da 10.000 anni e archeologicamente la più densa di misteri, primo fra tutti le “Linee di Nazca”. Si tratta di tracciati risalenti a migliaia di anni fa che raffigurano degli animali; il che non desterebbe alcun mistero se non fosse che queste figure geometricamente perfette hanno un’estensione di anche oltre 300 metri per cui solo con un controllo da un aereo potevano essere realizzate e viste! Da Nazca si sale a Lima da dove si addentreranno nella Foresta Amazzonica entrando in Brasile sino a Porto Velho per imbarcarsi su un traghetto che sul fiume Madeira, gigantesco affluente del Rio delle Amazzoni, li porterà a Belém sull’Atlantico. Costeggiandolo scenderanno a Salvador, Rio de Janeiro per entrare in Uruguay con le sue splendide spiagge e, attraversando la foce del Rio della Plata rientrare in Argentina, al punto di partenza.

 

Buon viaggio!