"Il funerale dell'Arena non si farà"
Grottammare | Firmato un protocollo d'intesa tra Provincia, Comune, Sindacati ed dirigenza aziendale per la riconversione industriale dell'azienda. Al suo posto dovrebbe sorgere un Centro espositivo per i prodotti tipici regionali.
di Marco Braccetti
Lo stabilimento Arena di Grottammare sarà soggetto ad una riconversione industriale che lo trasformerà in un centro per la produzione e l'esposizione di prodotti tipici marchigiani. Provincia, Comune di Grottammare, Sindacati ed Azienda, dopo una trattativa durata un'intera mattinata, sono arrivati alla firma di un protocollo d'intesa.
"Quello che abbiamo raggiunto questa mattina- dice il Sindaco Luigi Merli- è un risultato importante. Ma è solo il primo di una lunga serie".
Questo documento permetterà ai sindacati di presentarsi il 26 novembre al Ministero del Lavoro e richiedere la cassaintegrazione straordinaria dei dipendenti. Quella ordinaria scadrà tra poco tempo.
"I quarantadue dipendenti dell'azienda dovranno continuare a lavorare- commenta il vicepresidente della Provincia Emidio Mandozzi- Questa è la base su cui costruire tutti i progetti futuri". Mandozzi si dice pronto a far partire dei corsi per formare i dipendenti rispetto alle nuove mansioni che andrebbero a svolgere nella nuova struttura.
"Con la firma di questo protocollo abbiamo posto la prima pietra di un lavoro molto lungo- sottolinea l'amministratore unico di Arena Giovanni Giancola- La nostra azienda ha comunque intenzione di investire fortemente in questo nuovo progetto". Si parla di 8/10 milioni di Euro.
"Il progetto di riconversione industriale che ci è stato proposto oggi ha una fattibilità che va comunque verificata- aggiunge Ernesto D'Amborsio della FLAI-CGIL Nazionale- Ma allo stato non sembrano esserci problemi particolari".
Ancora non è ben definita tempistica dei lavori di ristrutturazione della struttura e di riconversione dell'intera area. Gli intenti sono di far combaciare i tempi dei lavori con quelli della cassaintegrazione straordinaria dei dipendenti (24 mesi più, eventualmente, altri 12).
L'azienda comunque precisa che la nuova attività, una volta a regime, avrà certamente bisogno di più personale rispetto ai quarantadue dipendenti attuali. Il nuovo centro per le tipicità regionali potrà dunque essere un'occasione di lavoro anche per altre persone? Aspettiamo e vedremo.
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15/11/2007
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