La questione sicurezza è un argomento ed un problema che ultimamente sia nei comuni di Porto Sant'Elpidio che di Porto San Giorgio è di particolare attualità e rilevanza.

L'avvocato Andrea Agostini scrive una lettera in cui mette a paragone l'impegno dei due sindaci per la risoluzione della questione.

"Il sindaco elpidiense, Mario Andrenacci, vuoi l'avvicinarsi delle elezioni comunali, ha chiesto la riunione del Comitato Provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica ottenendo garanzie di incremento di presenze presso la locale stazione dei carabinieri e la presenza fissa di una volante in più delle Forze dell'Ordine sul proprio territorio. Pure che egli concepisca la sicurezza soltanto in termini di presenza di prostitute e di clienti - magari da sviare nei comuni limitrofi apprestando in loco l'uso di telecamere mobili -, con ciò dimostrando di non comprendere come il vero problema da combattere sia lo sfruttamento della prostituzione ad opera di criminali locali e stranieri; pure che egli trascuri il vero nodo sicurezza locale legato alla invasione commerciale e produttiva illegale cinese, nonostante tutto ciò, qualcosa a P.S.Elpidio si muove."

Continua l'avvocato sottolineando il diverso trattamento di cui gode, invece, Porto San Giorgio.

"Anche a P.S.Giorgio è ormai tempo di elezioni amministrative, ma la propaganda istituzionale si riduce a panchine nuove nel centro cittadino chiamate a negare la possibilità ai privati di dare vita a manifestazioni, eventi o comunque strutturare gazebo che potrebbero macchiarsi della colpa di fare turismo e commercio."

Bisognerebbe invece, secondo Agostini, procedere diversamente con la riunione, ad esempio, del Comitato Provinciale dell'ordine e della sicurezza pubblica e col relativo aumento nell'organico dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e della Polizia Municipale presente in modo immanente sul territorio sangiorgese: "le quattordici unità di oggi vanno portate dapprima alle 18 del 2001 e quindi alle 22 come esse dovrebbero essere in ragione del numero degli abitanti della nostra cittadina" denuncia il legale.

Per non parlare delle promesse relative al sistema di videosorveglianza: bisognerebbe trasformare le tante parole spese a riguardo in vere e proprie telecamere pubbliche apposte dapprima nel centro cittadino, quindi innanzi alle scuole e in tutti i luoghi notoriamente ricettacolo di spacciatori.

Infine, scrive l'avvocato "sarebbe utile cambiare la politica urbanistica non indirizzandola più verso la creazione seconde o terze case, destinate all'alloggio invernale di clandestini immigrati, bensì favorire una politica volta alla ricettività turistica e quindi orientata allo sviluppo di alberghi e residence con la naturale conseguente creazione di nuovi posti di lavoro."

Se niente di tutto ciò si muove è chiaro che esiste un vuoto istituzionale ed ecco allora che i cittadini sono chiamati a fare supplenza di una amministrazione latitante proponendo soluzioni "fai-da-te" come la provocazione delle ronde notturne o di affidamento della città a servizi di vigilanza professionale privata.

"Questo perché - conclude Agostini - se il Governo non riesce a garantire l'ordine pubblico e se il Comune non si interessa della sicurezza dei cittadini, i sangiorgesi non attendono la provvidenza, ma si rimboccano le maniche e scendono in campo loro stessi perché finalmente qualcosa si muova."