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Vertice in Regione sulla Sanità

| ANCONA - Mezzolani: essenziale il confronto con le parti sociali per il processo della riforma sanitaria

ass.MEZZOLANI-PARTI SOCIALI PER IL PROCESSO DELLA RIFORMA SANITARIA

“Il sistema sanitario regionale deve crescere e svilupparsi attraverso il coordinamento del territorio e con la necessità di confrontarsi insieme alle parti sociali e alle Istituzioni locali. Il confronto e il dialogo sono essenziali per il processo di riforma sanitaria che abbiamo messo in atto. Lo sforzo comune è quello di uscire dallo schema dei compartimenti stagno perché questo genera inefficienza e spreco di risorse. Il percorso virtuoso effettuato dalla Regione Marche nel razionalizzare la spesa deve portare all’innalzamento della qualità dei servizi per i cittadini.”

Così l’assessore regionale alla Sanità, Almerino Mezzolani, ha aperto il vertice tenutosi ad Ancona con i rappresentanti delle categorie produttive e delle forze sociali con l’obiettivo di condividere un metodo di lavoro basato sulla concertazione.

“Sicuramente - ha sottolineato Mezzolani - ci sono disfunzioni e criticità da rimuovere all’interno del sistema sanitario regionale –- ma è anche vero che il problema delle scarse risorse da parte del Governo nazionale ci induce a fare economia a larga scala. Non c’è nessuna volontà di stravolgere l’impostazione della legge sulla riforma sanitaria e c’è consapevolezza che occorre mettere a rete il nostro modello sanitario coinvolgendo operatori e territorio.”

Durante l’incontro è stata illustrata la situazione economica della sanità marchigiana attraverso i bilanci di esercizio, con costi e ricavi, dall’anno 2002 all’anno 2005. Dai dati emergono chiaramente gli obiettivi raggiunti dalla giunta regionale che evidenziano anche l’assorbimento degli oneri contrattuali maturati nel comparto sanità nel corso degli anni. Infatti dal risultato negativo di gestione di 108 milioni di euro del 2002 si è passati a una riduzione del deficit pari a 47 milioni di euro del 2005. Questo testimonia la scelta oculata operata dalla Regione Marche con la Legge regionale 13 del 2003 riguardante la riforma del sistema sanitario.

La Finanziaria 2006 prevede un finanziamento di 91 miliardi di euro per il fondo sanitario e rispetto alla spesa del 2005 aumenta di fatto soltanto per un miliardo, utilizzato per il superamento dei deficit delle Regioni che hanno enormi disavanzi (esempio la Regione Lazio con 7 miliardi di euro e la Regione Sicilia con 8 miliardi di disavanzo complessivo). Quindi le regioni virtuose come le Marche, l’Emilia Romagna, la Toscana, l’Umbria, il Veneto, la Puglia, la Lombardia e il Piemonte si troveranno penalizzate e dovranno affrontare il futuro con molte preoccupazioni.

I rappresentanti di Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Casa, Cgia, Cna, Claai, Confcommercio, Confesercenti, Agci, Concooperative, Unci, Legacoop, Confapi, Confindustria, Cgil, Cisl e Uil, presenti all’incontro, hanno riconosciuto alla Regione Marche il merito di aver razionalizzato la spesa attraverso la riforma sanitaria. Sono preoccupati della situazione economica che la sanità regionale dovrà affrontare alla luce delle ristrettezze finanziarie operate dal Governo nazionale. Le parti sociali hanno chiesto ulteriori momenti di confronto attraverso lo scambio reciproco d’informazioni sottolineando un’accelerazione del sistema socio sanitario per rispondere adeguatamente alle esigenze del territorio. Inoltre hanno sottolineato la necessità di rivedere i modelli organizzativi del settore in correlazione con i contratti degli operatori per mantenere servizi efficaci ed efficienti per tutta la collettività.

18/11/2005





        
  



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