Ci sembra ancora una volta sconcertante e ipocrita l’orientamento della Finanziaria e di alcuni parlamentari che prevedono di incrementare le entrate dello Stato ricorrendo alle scommesse dei giochi d’azzardo legate al rilancio delle Slot-machine, del Lotto, del Superenalotto e della creazione di nuovi Casinò.

Non si giustificano queste proposte e queste iniziative che servirebbero a risolvere i problemi delle Sale Bingo condannate dalla coscienza popolare a scomparire, ad installare in altre regioni d’Italia (addirittura raddoppiando le presenze nelle regioni con più di 5 milioni di abitanti) un Casinò per rastrellare per lo Stato altre entrate e affamare altre famiglie e altre persone, soprattutto degli strati deboli della società che non hanno altro riferimento di speranza (o di vita) che tentare la fortuna e a dar vita, o dando vita a presenze inopportune di azzardo nei parchi di divertimento che si intendono far nascere in Italia.

Non rendersi conto delle conseguenze disastrose, psicologiche ed economiche è assurdo!

Con un emendamento della Legge Finanziaria si intendono superare oltretutto gli ostacoli di un procedimento legislativo ordinario che dovrebbe rimuovere norme del Codice Penale: proprio per questo i responsabili delle Forze dell’Ordine avevano indicato il rischio di ulteriore criminalità, connessa alla presenza dei Casinò.

È facile prevedere che fra non molto tempo dovranno essere promossi rimedi onerosi che avranno bisogno di altre entrate per curare le piaghe aperte da queste esperienze che con dubbie motivazioni si intendono promuovere.

Come già avviene per l’esperienza del fumo, lo Stato dovrà prendersi cura delle vittime dell’azzardo come viene dimostrato dalle tante esperienze in corso promosse dal volontariato, come quelle di Campoformido, guidata dal dott. De Luca.

Le iniziative previste in Finanziaria sul tema “giochi” motivano ulteriormente la cultura consumistica, causa, tra l’altro, di diffuse esperienze di riciclaggio di denaro sporco, di ricorso ad indebitamenti, sovraindebitamenti e a prestiti usurai che alla fine rivelano la presenza nella gestione dei giochi della malavita organizzata.

Non si aiutano così le famiglie, non si risanano così le piaghe della società, né si assicurano credibilmente entrate nelle casse dello Stato, come rilevato anche in tanti interventi presenti nei tre Volumi sui giochi d’azzardo pubblicati dalla 6ª Commissione Parlamentare del Senato della Repubblica, presieduta dal senatore Pedrizzi che nel maggio del 2002 ha ascoltato e registrato tutte le preoccupazioni di questa Consulta Nazionale Antiusura.

La Consulta lancia un forte allarme a tutte le forze politiche perché nessuna si renda connivente delle proposte sull’azzardo presenti nella Finanziaria o negli emendamenti che fanno capo a vari onorevoli.

 

*presidente Consulta Nazionale Antiusura O.n.l.u.s.

**segretario nazionale Consulta Nazionale Antiusura O.n.l.u.s.