GIUSTIZIA e LEGALITA'
San Benedetto del Tronto | L'Occidente tra Platone e Aristotele e tra Atene e Gerusalemme. Per Vito Mancuso Socrate e Gesù sono stati uccisi legalmente. Una riflessione però è necessaria. I dati dell'Osservatorio regionale delle dipendenze patologiche.
di Felice Di Maro
Vito Mancuso
Mercoledì 19 novembre presso il PalaRiviera (ora UCI Cinemas Palariviera) il Crea, Coordinamento degli enti Accreditati ossia le comunità terapeutiche della regione Marche, ha organizzato un convegno sul tema "Osserva, Immagina, Crea" e tra i vari interventi certamente quello del teologo Vito Mancuso merita alcune osservazioni.
Non vi è dubbio che Socrate e Gesù sono stati uccisi legalmente e che la giustizia abbia fatto il suo corso in quella fase storica. Il disagio che si è accumulato però in oltre due millenni non è mai diminuito in quanto com'è noto la giustizia in senso generale non ha prodotto il bene ma il male.
Oggi in un convegno dell'Osservatorio regionale delle dipendenze patologiche fa un certo effetto ascoltare quadri di riferimenti di cultura classica che sono peraltro la base dell'Occidente. Le tematiche erano quelle dei valori di riferimento di quella galassia delle relazioni di aiuto e Vito Mancuso ha parlato sulla "presa in carica della persona". Ovviamente distinguere Platone da Aristotele quando in precedenza relatori di rilievo hanno affrontano con cifre alla mano che sono aumentate le persone con dipendenze legate alla droga, all'alcol e al gioco d'azzardo non è stato certo facile. Peraltro nel contempo sono diminuite gli ingressi nei centri di recupero.
Chiaramente il senso della presa in carico della persona parte da lontano. Mancuso ha detto che crede "nel valore delle idee" e deve tener conto però che giustizia e legalità senza la "democrazia" non costruiscono il bene. Il bene come lui ha detto deve essere l'obiettivo della giustizia. Ok. Ricordo che ad Atene la democrazia è durata più o meno circa 50 anni, dal 478 al 431 a. C., e Tucidide la chiama "pentecontetia" e alla morte di Pericle in pratica erano già in parte notevolmente diminuite quelle tensioni che avevano permesso in tutti i campi da quello artistico-economico e quello letterale e legale la formazione di modelli di vita, sociale e politica, che hanno dato all'umanità quell'equilibrio di riferimento e al di là s'intende delle contraddizioni che oggi leggiamo per le cronache dell'economia sulla Grecia.
Se non ci fosse stata la "democrazia" né Platone e né Aristotele avrebbero avuto quell'attenzione nei secoli successivi fino ad oggi. Mancuso presenta un tema che è importante e speriamo che riceva attenzione non solo da parte dei studiosi ma anche dal grande pubblico. Partendo dal ‘900 che è stato il secolo dei diritti umani ha detto che "ogni essere umano ha una ferita". Il continuo senso del disagio è chiaramente in aumento come tutti i relatori hanno messo in evidenza ma la ferita della vita si può curare? L'interrogativo è da sciogliersi in positivo per Mancuso e qualche difficoltà però c'è o quanto meno esiste con forti contraddizioni. Pienamente con lui che si possa curare la propria ferita solo se si prende cura della ferita degli altri. Il problema di oggi è che la democrazia non ha rilancio verso nuovo orizzonti di benessere per tutti.
Speriamo che la giustizia non produca ancora il male com'è stato per Socrate e Gesù.
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20/11/2014
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