Gli arbitri ed un buon S. Benedetto fermano lAscoli Basket
Ascoli Piceno | Ascoli Basket San Benedetto: 60 78
ASCOLI: Perdue 27, Di Silvestro, Speranza 10, Montaguti 8, Mattei, Colonnelli, Sacripanti, Koldeengard 15, Rossoli, Bassi. All. Caponi.
S. BENEDETTO: Stirpe 24, De Angelis, Ferrotti 6, Valori, Ciccorelli, Falà 9, Belelli 12, Ciardelli 11, Mattioli 8, Riccardi 8. All. Carloni.
ARBITRI: Mattioli di Porto Potenza e Ciaccafava di Chiaravalle.
NOTE – Parziali: 13-16; 25-21; 13-20; 9-21.
Dopo Porto San Giorgio prosegue la striscia negativa dell’Ascoli Basket, ma se ad intimare l’alt al team del presidente Luigi Prevignano al PalaSavelli è stata la follia di un dissennato finale, questa volta le responsabilità sono da individuare in una condotta arbitrale quantomeno rivedibile. Un regime di scelte, quello dei 2 uomini in grigio, che ha destato parecchie perplessità nell’intero arco della gara, fino a culminare nell’ultimo quarto di gioco con l’inspiegabile estromissione dal parquet del pivot di casa Montaguti. La decisione “giusta” al momento “giusto”, che, su una sostanziale parità, ha letteralmente spianato la strada del successo finale ai pur bravi ospiti soprattutto con un eccellente Belelli sotto le plance ed un coriaceo Falà in difesa.
Sul fronte Ascoli Basket ancora una volta sopra le righe la prova dello yankee con passaporto islandese, Leon Perdue, ben supportato da un Tiziano Montaguti sempre più dominante sotto le plance e dagli altri due stranieri, il danese Bjrk Kooldengard e l’italo-americano Mike Speranza.
“Su questa gara – ha commentato al temine il coach dell’Ascoli Basket, Maurizio Caponi – sinceramente ho ben poco da dire. Noi ci siamo impegnati al massimo per fare bene ma gli avversari hanno senza dubbio fatto meglio di noi. L’importante è continuare a lavorare sempre forte negli allenamenti senza farsi prendere da scoramenti per una sconfitta di troppo. Nello sport non si può recriminare ma bisogna guardare sempre avanti alla prossima gara che ci vedrà di scena su uno dei parquet più ostici del torneo quello del Macerata”.
S. BENEDETTO: Stirpe 24, De Angelis, Ferrotti 6, Valori, Ciccorelli, Falà 9, Belelli 12, Ciardelli 11, Mattioli 8, Riccardi 8. All. Carloni.
ARBITRI: Mattioli di Porto Potenza e Ciaccafava di Chiaravalle.
NOTE – Parziali: 13-16; 25-21; 13-20; 9-21.
Dopo Porto San Giorgio prosegue la striscia negativa dell’Ascoli Basket, ma se ad intimare l’alt al team del presidente Luigi Prevignano al PalaSavelli è stata la follia di un dissennato finale, questa volta le responsabilità sono da individuare in una condotta arbitrale quantomeno rivedibile. Un regime di scelte, quello dei 2 uomini in grigio, che ha destato parecchie perplessità nell’intero arco della gara, fino a culminare nell’ultimo quarto di gioco con l’inspiegabile estromissione dal parquet del pivot di casa Montaguti. La decisione “giusta” al momento “giusto”, che, su una sostanziale parità, ha letteralmente spianato la strada del successo finale ai pur bravi ospiti soprattutto con un eccellente Belelli sotto le plance ed un coriaceo Falà in difesa.
Sul fronte Ascoli Basket ancora una volta sopra le righe la prova dello yankee con passaporto islandese, Leon Perdue, ben supportato da un Tiziano Montaguti sempre più dominante sotto le plance e dagli altri due stranieri, il danese Bjrk Kooldengard e l’italo-americano Mike Speranza.
“Su questa gara – ha commentato al temine il coach dell’Ascoli Basket, Maurizio Caponi – sinceramente ho ben poco da dire. Noi ci siamo impegnati al massimo per fare bene ma gli avversari hanno senza dubbio fatto meglio di noi. L’importante è continuare a lavorare sempre forte negli allenamenti senza farsi prendere da scoramenti per una sconfitta di troppo. Nello sport non si può recriminare ma bisogna guardare sempre avanti alla prossima gara che ci vedrà di scena su uno dei parquet più ostici del torneo quello del Macerata”.
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21/11/2005
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