Si chiama "Forum permanente territoriale per la democrazia partecipativa e i diritti sociali" il movimento di persone provenienti dalla "società civile" e da varie organizzazioni, di sindaci e amministratori del territorio provinciale di Ascoli Piceno, che si è costituito oggi, sabato 22 novembre, nel corso di un'assemblea autoconvocata tenutasi presso l'aula consiliare del Comune di San Benedetto a partire dalle 17,30.

L'iniziativa è stata promossa dall'associazione "Ascoli in movimento" (in particolare da Graziano Celani e Enzo Impiccini), dall'Sos Missionario di San Benedetto (Pierluigi Addari) e da "L'altra Italia" di Montegranaro (Gianfranco Mancini), partendo dall'esperienza simile già realizzata ad Ascoli nelle scorse settimane: sia per rispondere al bisogno di politica "dal basso" degli ultimi mesi e degli ultimi anni, sia in vista degli appuntamenti elettorali della primavera 2004 (il rinnovo dell'Amministrazione Comunale e di quella Provinciale).

Stesso duplice obiettivo per il movimento che si è costituito quest'oggi, con particolare attenzione al rinnovo dell'Amministrazione Provinciale. Una trentina tra associazioni (Social Forum di Ascoli e di Fermo, Legambiente, associazioni di immigrati, tra cui l'"associazione casa argentina Latinoamerica", rappresentata da Alfredo Gende, ecc), sindaci, rappresentanti di partiti dell'Ulivo, di Rifondazione Comunista e dell'Italia dei Valori hanno aderito all'assemblea dopo aver sottoscritto un documento intitolato "Un ruolo nuovo della società civile organizzata e dei cittadini del piceno nelle prossime elezioni amministrative e nel futuro della nostra provincia". Non erano invitati ufficialmente i partiti, sebbene i partecipanti si siano riproposti di confrontarsi con loro a breve.

Nel documento si modula su scala locale il fenomeno del "ritorno in forme nuove alla partecipazione ed alla politica attiva, di molte donne ed uomini ma soprattutto ragazze e ragazzi, innescato dal delinearsi a  livello mondiale di un nuovo grande e variegato "movimento" che, dopo anni di passività e rassegnazione, si propone in modo costruttivo l'obiettivo della trasformazione della realtà esistente e a livello nazionale dalle battaglie per la difesa dei diritti, della Costituzione, della libera informazione e di una giustizia uguale per tutti. Un movimento globale che afferma la possibilità di costruire un "altro" sistema di relazioni e di valori rispetto a quelli dominanti: diritti, rispetto per l'ambiente, pace".

Nel corso di una decina di interventi si è parlato di obiettivi generali e di temi concreti, dalla Provincia di Fermo ad un metodo e un programma amministrativi da condividere. Tutti hanno salutato con vivo entusiasmo l'iniziativa odierna.

L'onorevole Orlando Ruggieri (sindaco di Monteprandone) ha proposto maggiore attenzione alle problematiche di tutto il territorio dell'attuale provincia di Ascoli e di temi di portata internazionale, dalla pace, ai diritti dell'uomo, all'acqua. Emidio Mandozzi (sindaco di Spinetoli e secondo alcuni prossimo candidato per il centro sinistra alla presidenza della Provincia di Ascoli Piceno) ha ricordato il metodo della partecipazione adottato da molti Comuni della vallata del Tronto da circa vent'anni. Il sindaco di Grottammare Luigi Merli ha ricordato il metodo analogo seguito a Grottammare dal 1994 ("alle elezioni del 1998 avevamo contro sia il Polo che l'Ulivo"), invitando poi le persone ad impegnarsi più che a indignarsi.

Un intervenuto dal pubblico, Savino Antonio, ha parlato della "iattura della divisione" tra Ascoli e Fermo, dei costi di questa operazione e delle colpe degli amministratori, "specie a livello Provinciale". Gli ha risposto Lucio Ventura (capo gruppo della Margherita nel Consiglio Provinciale) che ha evocato rivendicazioni secolari da parte dei fermani, rivendicando il lavoro svolto dall'attuale Amministrazione Provinciale.

Addari ha proposto di lavorare su quattro aree (territorio, società, cooperazione, decentramento), Massimo Rossi (presidente del Consiglio Comunale di Grottammare ed altro candidato alla sfida elettorale per la Provincia di Ascoli Piceno) ha ripercorso in un intervento appassionato la ripresa dell'interesse per la politica a livello internazionale, "contro il pensiero unico del liberismo, secondo il quale il mercato risolverebbe da solo tutti i problemi sociali, partendo dalla privatizzazione di un bene come l'acqua". Rossi si è anche detto contrario al "professionismo della politica e alle logiche spartitorie del potere", auspicando prossime discussioni su temi concreti di intervento.

Il prof. Giuseppe Cappelli ha sottolineato il disinteresse che anima le persone della "società civile", mentre Massimiliano Bianchini, segretario regionale dell'Arci, ha parlato dell'importanza di un programma comune e del coinvolgimento del territorio nei processi decisionali. Il prof. Fernando Palestini (Margherita di San Benedetto) ha proposto maggiore trasparenza in politica, il prof. Renato Novelli ha parlato di un'Italia economicamente disastrata e in fase di declino industriale, toccando poi il tema della valorizzazione del territorio. Gino Troli (ex assessore regionale alla cultura) ha auspicato "una reale collaborazione tra partiti e "società civile", per ridare linfa alla politica".

Il Comune di Grottammare è stato scelto come sede delle prossime riunioni (venerdì 28 novembre e sabato 13 dicembre), quando si discuterà dell'organizzazione di quattro gruppi di lavoro: a) metodo di governo, partecipazione e decentramento; b) territorio, vivibilità ambientale, economia sostenibile; c) welfare, scuola e formazione; d) pace, cooperazione e cultura.