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Di Ruscio:"Per il Censis non esistiamo proprio"

Fermo | "Non si è notato quanto e come il nostro sistema economico si sia adoperato per arginare le aggressioni del mercato"

di Dott. Saturnino Di Ruscio

Siamo convinti che non essere menzionati dall’ultimo rapporto Censis  sia una scorrettezza perché danneggia l’immagine di noi tutti e della nuova provincia fermana. Questa nostra opinione espressa sulla stampa è stata però motivo di attacco dalle fila dei sindacati Cgil. 

Vogliamo ora rispondere perché siamo sempre determinati a difendere la causa comune a tutti i cittadini  fermani che ci hanno dato fiducia col loro voto.  Nel nostro intervento non è stato messo in discussione il fatto che ci sia effettivamente in corso una crisi a livello mondiale che inevitabilmente ha toccato anche l’economia del fermano.

Il nostro dissenso nasce dal verificare che per un istituto nazionale di ricerca importante come il Censis non esistiamo proprio: e quindi non si è notato quanto e come il nostro sistema economico si sia adoperato per arginare le aggressioni del mercato, quali soluzioni ha individuato per uscire dal periodo di crisi e i successi raggiunti con determinazione e capacità.

L’attacco a noi diretto dal signor Giuseppe Santarelli, membro della segreteria provinciale Filtea – Cgil, disturba non tanto questa Amministrazione ma i cittadini stessi che quotidianamente si adoperano per il  bene individuale e della comunità. La crisi economica esiste, nessuno lo nega, ma esistono anche gli strumenti giusti per affrontarla: la nostra Amministrazione si è mossa sin dall’inizio del suo mandato per attuare strategie.

Il processo della globalizzazione deve essere un’opportunità da cogliere e non un evento da subire: il nostro territorio deve quindi riuscire ad individuare la strada giusta da seguire per riposizionarsi in un contesto di cambiamento continuo. Con un’accurata indagine di mercato, Fermo e il suo territorio possono riorganizzarsi per riposizionarsi su livelli qualitativi alti come è stato sempre sua prerogativa.

Come primo Cittadino ho sempre espresso le mie progettualità  per permettere ai nostri distretti industriali di riqualificarsi: innanzi tutto occorre concentrare gli sforzi nel garantire prodotti di alta qualità in ogni settore produttivo, compreso il turismo. Altro punto su cui credo fermamente è una buona sinergia tra la Pubblica Amministrazione e il privato. Vincolati l’uno all’altra, infatti, si può costruire in termini di sviluppo e crescita, arginando le difficoltà in modo più efficace.  Realizzare serie prospettive per il futuro, poi, significa valorizzare le risorse umane.  Perché contare sulle capacità dell’uomo è garanzia di successo.

Operare in questa direzione è la scelta giusta così ci siamo attivati verso la crescita culturale e scolastica del territorio.  L’università fermana è stata condotta a livelli di eccellenza e i numeri delle frequenze lo attestano. Le strutture scolastiche sono state riorganizzate con corsi di alto livello dove vengono formati i professionisti del futuro a cui, grazie all’alta qualità della loro formazione, saranno risparmiate le difficoltà per inserirsi nel mondo del lavoro. Ingegneria e beni culturali sono divenuti in breve tempo tra i migliori del Paese, la collaborazione col Politecnico di Firenze per la moda garantisce la formazione di quadri dirigenziali alti scelti tra le fila dei nostri ragazzi.

Un altro settore strategico su cui crediamo molto è l’orientamento: la settimana si è chiusa con un grande successo per l’iniziativa che ha reso  protagonisti i nostri giovani, assetati di istruzione e di un solido indirizzo guidato nel complesso mondo del lavoro. Permettere loro di confrontarsi con gli insegnanti e con chi ha avuto esperienza e successo nel lavoro  è stato un obiettivo importante per questa Amministrazione che promuove in ogni modo una valida collaborazione tra  pubblico e privato.

Per tornare alla crisi economica su cui versano molte famiglie, crisi che non dimentichiamo ma cerchiamo di affrontare con proposte concrete, abbiamo una sola domanda da rivolgere ai sindacati: qual è la loro strategia per il futuro oltre alla richiesta - pur legittima - di cassa integrazione? Infatti, ci risulta che si siano mossi solo in questa direzione, constatando semplicemente che la crisi ha indotto molte aziende a chiudere i battenti. E chi invece è riuscito a riposizionarsi in questo sistema economico in trasformazione, non andrebbe seguito come esempio?  Non è forse ora di dare alle nuove generazioni un messaggio di fiducia basata sulla qualità degli strumenti offerti?  Nella situazione attuale non basta la cassa di integrazione straordinaria, è prioritario dare la possibilità ai lavoratori di riqualificarsi per reinserirsi nel mondo del lavoro per non esserne  esclusi.

Un’altra considerazione nasce dalla consuetudine di fare Consigli Provinciali aperti sulle infrastrutture, formazione e lavoro: ci auguriamo che la nuova Amministrazione sia più fortunata dal momento che finora la passata Amministrazione  non è riuscita a concretizzare nel fermano una sola nuova infrastruttura o corso universitario rispetto a quelli già esistenti lasciando così una situazione di crisi occupazionale.

 I soggetti del territorio per ottenere risultati soddisfacenti, secondo noi, andrebbero messi in rete per realizzare progetti validi e a lungo termine in base a strategie concrete e non a soluzioni funzionali solo nell’immediato.

24/11/2004





        
  



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